Gosens e le alternative, la difesa e l'intrigo: Vagnati, il Toro è un cantiere

Il mercato granata su tanti tavoli: ecco le strategie e i progetti per la squadra da mettere a disposizione di Vanoli

La stima reciproca tra Gosens e Zapata, con quest’ultimo oltretutto divenuto capitano del Torino come ufficializzato da Vanoli, può evidentemente favorire, ma non determinare, il buon esito dell’operazione che Vagnati sta imbastendo per riportare il tedesco - di proprietà dell’Union Berlino - in Italia. Tra una chiamata e un like, il centravanti e il difensore che avevano trovato un’affinità calcistica ideale nell’Atalanta si cercano come hanno dimostrato di sapersi trovare in campo. Per dare a Zapata gli assist di Gosens, e più in generale al Toro le ben note qualità dell’esterno, dopo l’amichevole contro la Cremonese - quindi nei primi giorni della prossima settimana - il dt granata ha in calendario un summit con l’entourage dell’ex anche dell’Inter. Primissima scelta per dotare la rosa del fluidificante mancino che serve. In questo momento un’alternativa calda è Doig, del quale Vagnati ha parlato con il Sassuolo nell’ambito dei confronti su Erlic. Altro nome che stuzzica, per la corsia sinistra, è quello di Acuña del Siviglia.

Le manovre

I discorsi per la fascia restano in prima fila, ma Vagnati si sta muovendo pure su altri fronti. Anche perché il Toro, al netto degli innesti già perfezionati del difensore centrale Coco, del secondo portiere Paleari e dell’attaccante Adams è ancora un cantiere aperto che necessita di tanti lavori di ristrutturazione (e questo al netto di eventuali uscite che imporrebbero al dt di spendersi anche su altri fronti). A partire dalla difesa, dove la candidatura del sopra citato Erlic rimane la più accreditata. Le problematiche fisiche di Schuurs, con un rientro a pieno regime rimandato a data da destinarsi, impongono ai granata un intervento pure per un centrale di piede destro. Erlic, in questo senso, è il candidato numero uno per rimpolpare anche numericamente un reparto che, quest'estate, è rimasto orfano di Buongiorno, Rodriguez, Djidji e Lovato. Il Toro, oltre a fronteggiare l'interesse del Parma, per il croato ha l'obbligo di superare le barricate del Sassuolo, che di prestito con diritto di riscatto non vuole sentir parlare. Almeno per il momento. Non è ancora tramontata, poi, la trattativa per Hajdari.
Carlos Da Silva, ds del Lugano, mercoledì ha infatti tenuto aperta la porta sia a un’uscita del centrale che a una sua possibile permanenza. Frasi che, comunque, lasciano intendere la volontà di tenere alto il costo del giocatore: «Su Hajdari le voci sono vere, ci sono delle offerte. Il ragazzo comunque è rientrato in gruppo perché abbiamo bisogno di tutti i giocatori: per ora si concentra sul Lugano ed è contento di essere qui». L'Augsburg soddisferebbe il Lugano, ma non il difensore, il quale spera che i dialoghi fra il club svizzero e il Toro riprendano in tempi rapidi. Tessmann piace sempre, al Toro come alla Fiorentina. Lo statunitense intriga Palladino e la dirigenza viola, ma il Venezia, che lo ritiene un cardine per la squadra che punterà alla salvezza, continua ad alzare il muro. Vagnati resta in agguato: se dovesse uscire Ilic (sul serbo c’è sempre lo Zenit), allora ripartirebbe l'offensiva per arrivare a prendere il centrocampista che in Laguna è diventato uno dei pupilli di Vanoli.

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