Juve, l'intreccio Koopmeiners-Soulé per la svolta mercato. E Giuntoli...

L’Atalanta ha schierato l’olandese titolare in amichevole, da Torino si cerca la mediazione. L’argentino tra Roma e Premier, mentre il dirigente bianconero lavora su più tavoli

TORINO - Altri tre arrivi. Questa è la quota (probabilmente resa pubblica al ribasso) che Cristiano Giuntoli ha ufficializzato nel punto medicalmente apicale della stagione. Ci concentriamo su Teun Koopmeiners (che ieri ha giocato titolare nell’amichevole dell’Atalanta: altro messaggio ai naviganti del mercato), su Sancho, Adeyemi, Pepè e Gudmundsson: vale a dire coloro che rappresentano gli obiettivi primari dei bianconeri. Nella stessa occasione, peraltro, il dt bianconero ha spiegato che "quattro sono entrati e quattro sono usciti" esplicitando quindi come si dovrà proseguire sulla stessa strada: uno esce e uno entra. Con qualche “dettaglio” a fare la differenza, però, perché ora si entra nella fase sostanziale di uscite ed entrate. Intendiamoci: non che quelle precedenti non siano state importanti, anzi, ma riuscire o meno a vendere bene Soulé e Huijsen (esempi non casuali) per arrivare a Koopmeiners farà tutta la differenza del mondo.

Juve, Soulé e Huijsen in uscita

Il nodo principale da sciogliere è quello che riguarda l’attaccante argentino reduce dal prestito al Frosinone. Giuntoli è partito da una richiesta di 40 milioni ma per ora le proposte che arrivano da Leicester e West Ham si fermano a 25 più 5 di bonus. Più o meno analoghe a quelle della Roma che, però, può far forza sul plus di avere già l’accordo e il gradimento del giocatore, il cui ha agente ha già spiegato alla Juventus il desiderio di raggiungere De Rossi. Giuntoli prende tempo e spera di spuntare almeno 35, intanto valuta gli sviluppi per Huijsen, altro gioiellino in uscita: anche i campioni di Germania del Bayer Leverkusen hanno chiesto informazioni aggiungendosi a una lista che comprende Bayern, Lipsia, Dortmund, Stoccarda, Liverpool, Newcastle e Psg. Il problema? Nessuno si è ancora spinto a discutere la richiesta di 30 milioni che fa la Juve. E sullo sfondo, ovviamente, c’è Koopmeiners che aspetta e lavora.

La Juve non si è spaventata per le frasi di Luca Percassi e agisce sui due canali: le cessioni, appunto, e la mediazione con il club bergamasco. Non ci stupiremmo se una presa di posizione dello stesso centrocampista olandese potesse contribuire a sbloccare la situazione, visto che il club gli aveva promesso di non ostacolarlo. Più inquietante, casomai, è il fatto che alla gara non abbia partecipato Miranchuk che sta riflettendo sull’offerta Usa dell’Atlanta: se accettasse entrerebbero 13 milioni nella casse del club bergamasco che, a quel punto, potrebbe anche chiudere davvero ogni uscita.

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Chiesa, uscita raffreddata. La situazione Sancho

Situazioni più fluide per quanto riguarda gli esterni, anche perché l’ipotesi di un’uscita di Federico Chiesa si è in questa fase raffreddata, dove Giuntoli cerca di arrivare a prestiti sia per Sancho con lo United, Adeyemi con il Borussia Dortmund, Pepé e Galeno e il genoano Gudmundsson, sul quale c’è pure l’Inter. La strategia del dt bianconero, evidentemente, è quella di gettare molte reti per vedere quali tra gli obiettivi, con profili tra loro simili, resteranno impigliati anche perché sarà difficile arrivare a un acquisto definitivo di uno. Un mercato di contatti e di attese, ma anche di nuove idee come quella che porta a Robin Hack, 25enne esterno del Borussia Mönchengladbach. In questo caso potrebbero bastare 10 milioni di euro per il cartellino e neanche lo stipendio sarebbe un problema. I monitoraggi bianconeri in giro per l’Europa continuano.

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TORINO - Altri tre arrivi. Questa è la quota (probabilmente resa pubblica al ribasso) che Cristiano Giuntoli ha ufficializzato nel punto medicalmente apicale della stagione. Ci concentriamo su Teun Koopmeiners (che ieri ha giocato titolare nell’amichevole dell’Atalanta: altro messaggio ai naviganti del mercato), su Sancho, Adeyemi, Pepè e Gudmundsson: vale a dire coloro che rappresentano gli obiettivi primari dei bianconeri. Nella stessa occasione, peraltro, il dt bianconero ha spiegato che "quattro sono entrati e quattro sono usciti" esplicitando quindi come si dovrà proseguire sulla stessa strada: uno esce e uno entra. Con qualche “dettaglio” a fare la differenza, però, perché ora si entra nella fase sostanziale di uscite ed entrate. Intendiamoci: non che quelle precedenti non siano state importanti, anzi, ma riuscire o meno a vendere bene Soulé e Huijsen (esempi non casuali) per arrivare a Koopmeiners farà tutta la differenza del mondo.

Juve, Soulé e Huijsen in uscita

Il nodo principale da sciogliere è quello che riguarda l’attaccante argentino reduce dal prestito al Frosinone. Giuntoli è partito da una richiesta di 40 milioni ma per ora le proposte che arrivano da Leicester e West Ham si fermano a 25 più 5 di bonus. Più o meno analoghe a quelle della Roma che, però, può far forza sul plus di avere già l’accordo e il gradimento del giocatore, il cui ha agente ha già spiegato alla Juventus il desiderio di raggiungere De Rossi. Giuntoli prende tempo e spera di spuntare almeno 35, intanto valuta gli sviluppi per Huijsen, altro gioiellino in uscita: anche i campioni di Germania del Bayer Leverkusen hanno chiesto informazioni aggiungendosi a una lista che comprende Bayern, Lipsia, Dortmund, Stoccarda, Liverpool, Newcastle e Psg. Il problema? Nessuno si è ancora spinto a discutere la richiesta di 30 milioni che fa la Juve. E sullo sfondo, ovviamente, c’è Koopmeiners che aspetta e lavora.

La Juve non si è spaventata per le frasi di Luca Percassi e agisce sui due canali: le cessioni, appunto, e la mediazione con il club bergamasco. Non ci stupiremmo se una presa di posizione dello stesso centrocampista olandese potesse contribuire a sbloccare la situazione, visto che il club gli aveva promesso di non ostacolarlo. Più inquietante, casomai, è il fatto che alla gara non abbia partecipato Miranchuk che sta riflettendo sull’offerta Usa dell’Atlanta: se accettasse entrerebbero 13 milioni nella casse del club bergamasco che, a quel punto, potrebbe anche chiudere davvero ogni uscita.

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