Chiesa-Raspadori, il puzzle tra Juve e Napoli: perché potrebbe funzionare

Strappi e tendenza ad allargarsi, Fede ricorda Willian nel Chelsea. E Jack lega il gioco come Zirkzee...

Un’idea non ancora trasformata in parola, ma che aleggia nell’aria a Torino e a Napoli. Un’idea figlia di due situazioni che potrebbero incastrarsi perfettamente, come due pezzi du un puzzle che però è ancora presto per mettere sul tavolo. Perché hanno qualche angolo da smussare e perché potrebbe essere avvantaggiato chi farà la seconda mossa. I pezzi in questione sono le situazioni di Federico Chiesa alla Juventus e di Giacomo Raspadori al Napoli e, nell’attesa che maturino i tempi perché l’idea possa diventare parola (servirà intanto che tornino dalle vacanze), vediamo perché potrebbero incastrarsi. Da un punto di vista tattico lo facciamo con l’aiuto di House of Calcio, canale social di approfondimento che utilizza i dati della Math & Sport di Adriano Bacconi, gli stessi della Lega di Serie A.

Chiesa-Raspadori, le differenze

Lo facciamo partendo dalle differenze tra i due: Raspadori è una seconda punta (ma capace di giocare anche da prima) che ama smarcarsi nei corridoi centrali, tra le linee avversarie, con il 13% dei suoi tocchi, effettuati proprio in area, mentre Chiesa non supera il 10%, con la tendenza ad allargarsi, smarcandosi principalmente sulle corsie esterne. Confrontando i dati relativi ai passaggi, Chiesa e Raspadori hanno tante analogie: uguale il dato dei passaggi filtranti, con Chiesa più propenso a passare la palla all’interno dell’area di rigore, spesso con un cross, mentre Raspadori funge più da regista offensivo (come Zirkzee nel Bologna di Motta, che non a caso lo avrebbe voluto a gennaio). Entrambi molto centrali nel gioco offensivo, con ben 20 passaggi ricevuti a partita di media, mettono nelle condizioni di fare più di un tiro a partita i loro compagni (1,4 Chiesa 1,35 Raspadori).

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chiesa e Raspadori, i dati

Due i dati indicativi delle principali differenze: allunghi e dribbling. Per capacità di puntare l’uomo, strappare e creare superiorità (7,5 dribbling tentati a partita e 2,8 allunghi), Chiesa può ricordare il Willian sotto punta destra nel Chelsea di Conte e potrebbe affiancarsi a Kvaratskhelia in un 3-4-2-1. Dall’altra parte, l’abilità di legare il gioco e l’imprevedibilità in area di Raspadori, capace di essere regista offensivo e attaccare la profondità, di essere vice Vlahovic ma anche complementare al serbo, si adatterebbe perfettamente all’identikit dell’attaccante che cerca la Juve. Se son rose...

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Un’idea non ancora trasformata in parola, ma che aleggia nell’aria a Torino e a Napoli. Un’idea figlia di due situazioni che potrebbero incastrarsi perfettamente, come due pezzi du un puzzle che però è ancora presto per mettere sul tavolo. Perché hanno qualche angolo da smussare e perché potrebbe essere avvantaggiato chi farà la seconda mossa. I pezzi in questione sono le situazioni di Federico Chiesa alla Juventus e di Giacomo Raspadori al Napoli e, nell’attesa che maturino i tempi perché l’idea possa diventare parola (servirà intanto che tornino dalle vacanze), vediamo perché potrebbero incastrarsi. Da un punto di vista tattico lo facciamo con l’aiuto di House of Calcio, canale social di approfondimento che utilizza i dati della Math & Sport di Adriano Bacconi, gli stessi della Lega di Serie A.

Chiesa-Raspadori, le differenze

Lo facciamo partendo dalle differenze tra i due: Raspadori è una seconda punta (ma capace di giocare anche da prima) che ama smarcarsi nei corridoi centrali, tra le linee avversarie, con il 13% dei suoi tocchi, effettuati proprio in area, mentre Chiesa non supera il 10%, con la tendenza ad allargarsi, smarcandosi principalmente sulle corsie esterne. Confrontando i dati relativi ai passaggi, Chiesa e Raspadori hanno tante analogie: uguale il dato dei passaggi filtranti, con Chiesa più propenso a passare la palla all’interno dell’area di rigore, spesso con un cross, mentre Raspadori funge più da regista offensivo (come Zirkzee nel Bologna di Motta, che non a caso lo avrebbe voluto a gennaio). Entrambi molto centrali nel gioco offensivo, con ben 20 passaggi ricevuti a partita di media, mettono nelle condizioni di fare più di un tiro a partita i loro compagni (1,4 Chiesa 1,35 Raspadori).

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Chiesa-Raspadori, il puzzle tra Juve e Napoli: perché potrebbe funzionare
2
Chiesa e Raspadori, i dati