Un nuovo 'Cabal' per la Juve: chi è, i numeri alla Danilo e il doppio ruolo

Le caratteristiche e i segreti dell'acquisto bianconero per il quale è stata battuta la concorrenza dell'Inter: la duttilità che piace a Thiago Motta e il 'precedente' Calafiori

Per un cavallo che pare allontanarsi - Cavallo Pazzo Rabiot, il cui perdurante silenzio non è ancora un addio ma certo neppure un invito all’ottimismo - un... Cabal che arriva. E il difensore colombiano acquistato dal Verona, alto, forte fisicamente e veloce, ha senza dubbio il phisique du role per meritarsi anche lui un soprannome legato all’animale richiamato dal suo cognome. Soprattutto quando galoppa sulla fascia sinistra. È stata quella, la corsia mancina del Verona su cui Marco Baroni lo ha lanciato dal 20 gennaio contro la Roma per la prima di 16 partite da titolare su 17 (nell’altra era squalificato), la zona in cui Juan Cabal si è imposto all’attenzione in modo così prepotente da attirare sia l’Inter sia la Juventus. E da convincere Cristiano Giuntoli a sborsare 10 milioni più 2 di bonus per assicurarselo. 

Juve-Cabal: cosa ha convinto Giuntoli

Se quello di terzino sinistro in una linea a quattro è il ruolo principale del ventitreenne colombiano, non è però l’unico in cui è in grado di disimpegnarsi. Fisico, 186 centimetri per 79 chili, tempismo e rapidità consentono a Cabal di giocare bene anche da difensore centrale. Proprio in quella posizione Baroni lo aveva schierato all’ultima giornata contro l’Inter, mentre nella stagione precedente, la prima a Verona (12 presenze compreso lo spareggio, di cui 3 da titolare nelle ultime tre giornate), aveva sempre giocato come centrale di sinistra o di destra nell’allora difesa a tre gialloblù. Una duttilità che è sicuramente uno degli elementi che hanno convinto Thiago Motta, amante dei giocatori in grado di agire in diverse zone e autore della trasformazione da terzino sinistro in centrale di Riccardo Calafiori. Ripeterà l’esperimento con Cabal? È presto per dirlo, ma al momento è più probabile che il colombiano rappresenti soprattutto l’alternativa a Cambiaso sulla fascia sinistra (consentendo in questo modo anche l’impiego dell’azzurro a destra). Rispetto a Calafiori, Cabal ha sicuramente un’attitudine minore all’impostazione, deve anzi migliorare nella precisione dei passaggi.

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Cabal, i numeri della scorsa stagione

Mostra invece buona tecnica nella conduzione della palla, che unita a forza, rapidità e velocità lo rende efficace nell’uno contro uno, soprattutto quando ha spazio. Già di tutto rispetto i suoi numeri nella fase difensiva: 13° per contrasti vinti tra i difensori della Serie A con almeno 10 presenze, 2,1 a partita su 2,6 tentati (dato whoscored come i seguenti). Praticamente sui livelli di Danilo, 2,2 vinti su 2,8 tentai, per offrire un paragone chiaro ai tifosi bianconeri. E con 0,6 dribbling subiti a partita è stato, assieme a Danilo, Lovato, Kayode e Carboni, il difensore saltato meno volte tra quelli che hanno tentato più di 2,5 contrasti a gara. Ancora meglio ha fatto negli anticipi e nei duelli aerei: con 1,5 passaggi intercettati a parti- ta è stato l’8° difensore della Serie A, mentre di testa ha vinto 3,3 duelli a partita, quinto tra i difensori nella specialità. Il dato fra l’altro è relativo a 4,4 duelli aerei tentati (13°) e tra i 20 difensori con più duelli solo Milenkovic ne ha persi di meno (0,8 a partita). Bremer, per dare un altro termine di paragone efficace, ha vinto in media 2,8 duelli aerei su 4,5 tentati a partita, perdendone 1,6 (lo 0,1 mancante è relativo a situazioni senza vincitori).

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Per un cavallo che pare allontanarsi - Cavallo Pazzo Rabiot, il cui perdurante silenzio non è ancora un addio ma certo neppure un invito all’ottimismo - un... Cabal che arriva. E il difensore colombiano acquistato dal Verona, alto, forte fisicamente e veloce, ha senza dubbio il phisique du role per meritarsi anche lui un soprannome legato all’animale richiamato dal suo cognome. Soprattutto quando galoppa sulla fascia sinistra. È stata quella, la corsia mancina del Verona su cui Marco Baroni lo ha lanciato dal 20 gennaio contro la Roma per la prima di 16 partite da titolare su 17 (nell’altra era squalificato), la zona in cui Juan Cabal si è imposto all’attenzione in modo così prepotente da attirare sia l’Inter sia la Juventus. E da convincere Cristiano Giuntoli a sborsare 10 milioni più 2 di bonus per assicurarselo. 

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Se quello di terzino sinistro in una linea a quattro è il ruolo principale del ventitreenne colombiano, non è però l’unico in cui è in grado di disimpegnarsi. Fisico, 186 centimetri per 79 chili, tempismo e rapidità consentono a Cabal di giocare bene anche da difensore centrale. Proprio in quella posizione Baroni lo aveva schierato all’ultima giornata contro l’Inter, mentre nella stagione precedente, la prima a Verona (12 presenze compreso lo spareggio, di cui 3 da titolare nelle ultime tre giornate), aveva sempre giocato come centrale di sinistra o di destra nell’allora difesa a tre gialloblù. Una duttilità che è sicuramente uno degli elementi che hanno convinto Thiago Motta, amante dei giocatori in grado di agire in diverse zone e autore della trasformazione da terzino sinistro in centrale di Riccardo Calafiori. Ripeterà l’esperimento con Cabal? È presto per dirlo, ma al momento è più probabile che il colombiano rappresenti soprattutto l’alternativa a Cambiaso sulla fascia sinistra (consentendo in questo modo anche l’impiego dell’azzurro a destra). Rispetto a Calafiori, Cabal ha sicuramente un’attitudine minore all’impostazione, deve anzi migliorare nella precisione dei passaggi.

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