Ilic, ciao ciao Toro: per Cairo altra cascata di soldi dopo Buongiorno

La proposta faraonica dello Zenit arrivata come manna dal cielo per il proprietario del club granata, che incassa ancora
Ilic, ciao ciao Toro: per Cairo altra cascata di soldi dopo Buongiorno© LAPRESSE

TORINO - Ciao ciao, Ivan: e tante grazie. Chissà se qualcuno, ai piani alti del Torino, pronuncerà almeno in cuor suo, se non in faccia a Ilic, queste parole. Con un bel sorriso sulle labbra, naturalmente. Tante grazie per davvero: perché non è da tutti accettare di andare a giocare in Russia, producendo una cascata di denaro. Ivan Ilic era stato preso nel gennaio del 2023 al termine di un lungo duello con il Marsiglia. Per giorni si erano sfidati a colpi di sorpassi e controsorpassi, il Torino e il club francese. Fino a quando, in chiusura della finestra invernale del mercato, non fu Cairo a imporsi con un ultimo rilancio decisivo: prestito di 5 mesi con obbligo di riscatto a 16 milioni e in aggiunta un milione di commissioni. Doppia soddisfazione per Ivan Juric, che lo aveva allenato a Verona: il tecnico croato considerava il play serbo non solo un suo pupillo, ma anche l’elemento chiave in grado di far decollare il gioco. Una speranza risultata vana, però: con 45 presenze in un anno e mezzo tra campionato e Coppa Italia, 6 reti e 5 assist gol, Ilic non è riuscito a sfondare, diffondendo un rendimento a corrente alternata. Complessivamente sufficiente, ma non certo brillante, tanto più pensando a quei 16 milioni. Un po’ come nella Serbia agli Europei. Il Torino lo ha messo sul mercato, a campionato finito, anche per tagliare certe “eredità” legate a Juric.

La trattativa

E lo Zenit è comparso come una visione miracolosa davanti a Cairo: lo scrivevamo ieri, dobbiamo ripeterci. Il 28 giugno su queste colonne si rivelò in esclusiva l’assalto del potentissimo e ricchissimo club di San Pietroburgo, legato al colosso del gas russo, la Gazprom. All’epoca, il Torino aveva già detto sì a un’offerta di 23 milioni più 2 di bonus relativamente facili. Poi lo Zenit cominciò a corteggiare Ilic per convincerlo. E alla fine ci è riuscito con una proposta faraonica: al cambio, 3,5 milioni netti di euro più bonus fino ad altri 2 milioni per 5 anni, nonché vari benefit (villa e auto di lusso, e un pacchetto di voli aerei da e per Belgrado per lui e per la famiglia). La guerra in Ucraina ha complicato e allungato le trattative successive per la spartizione delle commissioni tra i procuratori del serbo e gli agenti russi intermediari dello Zenit. Adesso i club si stanno scambiando i documenti da controllare. È cominciato il conto alla rovescia in vista della definizione ufficiale dell’operazione, poi arriverà anche il via libera della Fifa (per il massimo organismo calcistico mondiale i trasferimenti in o dalla Russia sono leciti). Per Cairo un’altra cascata di denaro, in aggiunta ai 35 milioni più 5 di bonus (di cui 4 facili) garantiti dal Napoli per Buongiorno.

 

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