Chiesa-Raspadori, clamoroso scambio Juve-Napoli: perché potrebbe decollare

Tra i due club che stanno rimodellando il reparto offensivo spunta una possibile doppia operazione: Federico piace molto a Conte, Jack è ideale per Motta

TORINO - Che sarebbe stata l’estate di Federico Chiesa, nel bene o nel male, lo si era intuito dal primo minuto dopo la fine dello scorso campionato. Molti i fattori in ballo a contribuire alle fibrillazioni intorno all’attaccante esterno: innanzitutto il contratto in scadenza alla fine della prossima stagione, quindi l’aspettativa alta di ingaggio che al momento viaggia poco sopra i 5,5 milioni di euro, poi la vetrina dell’Europeo con la maglia dell’Italia che avrebbe potuto variare la forza dei parametri in campo, quindi il cambio di allenatore alla Juventus con l’arrivo di Thiago Motta che a differenza di Massimiliano Allegri poco tollera i giocatori anarchici, restii dunque a rispettare consegne tattiche e porzioni di campo da occupare secondo meccanismi precisi, studiati in allenamento e non in base a cosa innesca l’istinto. Bene, tutte queste componenti, shakerate nelle settimane vissute da fine maggio a oggi, stanno portando a ciò che si era immaginato.

Ora, partendo dal presupposto che per Chiesa il futuro a Torino è a respiro corto, visto che il suo gioco mal si sposa con le teorie mottiane, tengono banco le piste che potrebbero portarlo a cambiare maglia. In attesa che possa accendersi un interesse all’estero che al momento non si è ancora visto - l’idea Bayern Monaco al momento è rimasta in forma embrionale - sono più che mai vive le strade che portano a Roma e Napoli.

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Chiesa e l'ipotesi Roma

Per quanto concerne il club giallorosso si sarebbe mosso lo stesso Daniele De Rossi con una triangolazione con Dybala per stimolare Federico ad abbracciare l’avventura romanista. Il contatto sarebbe stato utile ma non decisivo, anche perché questi giorni sono intensi anche dal punto di vista personale e non soltanto professionale, visti i preparativi che porteranno Chiesa a sposarsi il prossimo sabato con Lucia Bramani. Il ragazzo, dunque, è chiamato a disegnare un nuovo perimetro calcistico e non solo. A rendere ancora più ingarbugliata la matassa, poi, il fatto che la Roma abbia puntato per lo stesso ruolo Soulé, che però la Juve vuole cedere al Leicester disposto a spendere 10 milioni in più.

Ma come si diceva, per Chiesa c’è anche un’altra soluzione all’orizzonte, quella del Napoli, con Antonio Conte da sempre suo grande estimatore che sarebbe ben felice di poter sfruttare i suoi strappi sulle fasce palla al piede (tra l’altro Mister Antonio non vede Raspadori come esterno...). In realtà anche l’opzione napoletana non ha immediatamente acceso Chiesa che sta riflettendo a trecentosessanta gradi. Nel frattempo sull’asse Chiesa-Napoli si sta allineando un altro pianeta che da tempo piace al dt Giuntoli visto che lo prese quando lavorava a Napoli e si incastrerebbe alla perfezione con la filosofia di gioco di Thiago Motta.

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Raspadori-Chiesa, cosa succede

Parliamo di Giacomo Raspadori, attaccante partenopeo che può svolgere con intelligenza tattica sia il ruolo di prima punta centrale che di seconda punta. Un attaccante moderno, che sa leggere l’occupazione dello spazio a prescindere dalla presenza del pallone e dell’occasione da gol da sfruttare.

E allora si prefigura uno scenario che con il passare dei giorni e di qualche settimana potrebbe assurgere a qualcosa di più concreto, ovvero lo scambio tra Juventus e Napoli di Chiesa e Raspadori. Il valore dei due giocatori è sostanzialmente lo stesso, intorno ai 25 milioni, ma il contratto in scadenza a giugno di Federico fa sì che il suo cartellino valga un po’ meno. Un conguaglio di circa 5 milioni a favore del club di De Laurentiis potrebbe rappresentare un punto di caduta valido per i due club. Che al comando delle proprie operazioni di mercato vedono da una parte Cristiano Giuntoli e dall’altra Giovanni Manna, sino a qualche mese fa compagni di squadra sotto la Mole. Cercarsi e trovarsi per approfondire il possibile scambio dei due attaccanti non sarebbe un problema...

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TORINO - Che sarebbe stata l’estate di Federico Chiesa, nel bene o nel male, lo si era intuito dal primo minuto dopo la fine dello scorso campionato. Molti i fattori in ballo a contribuire alle fibrillazioni intorno all’attaccante esterno: innanzitutto il contratto in scadenza alla fine della prossima stagione, quindi l’aspettativa alta di ingaggio che al momento viaggia poco sopra i 5,5 milioni di euro, poi la vetrina dell’Europeo con la maglia dell’Italia che avrebbe potuto variare la forza dei parametri in campo, quindi il cambio di allenatore alla Juventus con l’arrivo di Thiago Motta che a differenza di Massimiliano Allegri poco tollera i giocatori anarchici, restii dunque a rispettare consegne tattiche e porzioni di campo da occupare secondo meccanismi precisi, studiati in allenamento e non in base a cosa innesca l’istinto. Bene, tutte queste componenti, shakerate nelle settimane vissute da fine maggio a oggi, stanno portando a ciò che si era immaginato.

Ora, partendo dal presupposto che per Chiesa il futuro a Torino è a respiro corto, visto che il suo gioco mal si sposa con le teorie mottiane, tengono banco le piste che potrebbero portarlo a cambiare maglia. In attesa che possa accendersi un interesse all’estero che al momento non si è ancora visto - l’idea Bayern Monaco al momento è rimasta in forma embrionale - sono più che mai vive le strade che portano a Roma e Napoli.

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