Ilic, altri 25 milioni al Torino! I giorni d’oro di Cairo

Tutto confermato: via allo scambio di documenti tra il club granata e lo Zenit. Per il play un contratto faraonico

Sono giorni d’oro per Cairo: ci sarà chi gli consiglierà di incorniciare il calendario di questo luglio e di appenderlo in ufficio, per non dimenticare mai queste settimane a dir poco celestiali per le casse del suo Torino, che detiene al 100%. Una cascata di denaro pazzesca, perché (e lo scrivevamo già nelle scorse settimane) di mezzo non c’è solo la cessione preventivata di Buongiorno. Il colpaccio non sono solo o tanto quei 35 milioni più 5 di bonus (di cui 4 facili) elargiti da De Laurentiis: una cifra eccezionale per il Torino, una plusvalenza allo stato puro (soltanto Bremer aveva fruttato di più: 46,9 milioni), ma pur sempre nell’ordine delle cose, per le leggi del mercato e a fronte dell’esplosione di Alessandro. Il vero botto, non certo immaginabile a certi prezzi, riguarda Ivan Ilic: sono in arrivo 23 milioni più 2 di bonus relativamente facili. Morale: tra Buongiorno e Ilic, alla fine Cairo porterà a casa 65 milioni o poco meno. Il play arrivava da una stagione così così, in più era un’eredità controversa di Juric, difatti era stato messo subito sul mercato con la speranza remota di recuperare tutti i 16 milioni spesi. Lo Zenit di San Pietroburgo è poi comparso all’improvviso davanti a Cairo come una visione celestiale. Era il 28 giugno quando su queste colonne si rivelò in esclusiva l’assalto in corso del club russo.

La trattativa

Titolo: «Ilic, che sorpresa! Lo Zenit: 25 milioni. Deve convincerlo». Era così, sì. E lo ha convinto, strada facendo, sino a confezionare un contratto quinquennale faraonico. Il 6 luglio, altro titolone in esclusiva: «Rilancio Zenit. Ilic ricoperto di rubli dice sì». Ingaggio super, in coda a trattative sempre al rialzo: al cambio, 3,5 milioni netti di euro più bonus fino ad altri 2 milioni, e una serie di benefit (villa e auto di lusso e un pacchetto di voli aerei da e per Belgrado per lui e per la famiglia). Da quel momento si sono poi sviluppate lunghe trattative tra gli agenti serbi del play e gli intermediari russi dello Zenit per spartirsi commissioni e percentuali. E per l’individuazione delle banche su cui far atterrare il denaro. La guerra in Ucraina ovviamente ha reso tutto più lungo e complicato. Ma adesso ci siamo: Torino e Zenit stanno cominciando a scambiarsi i documenti, la fumata bianca potrà arrivare già nei prossimi giorni. E sull’operazione, confezionata a peso d’oro dalla Gazprom, il colosso del gas russo che controlla la società di San Pietroburgo, arriverà anche il via libera della Fifa, a tempo debito: per il massimo organismo calcistico mondiale i trasferimenti in o dalla Russia sono leciti, come dimostrano le decine e decine di compravendite sviluppatesi nel 2023 tra società russe e svariati club dell’Europa occidentale (ivi compreso l’acquisto da parte del Torino di Sazonov dalla Dinamo Mosca per 2,75 milioni).

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