Pagina 2 | Dal Portogallo: Juve sul fantasista Pepe, perché può piacere a Motta

TORINO - La Juventus ha già fatto sul serio sul mercato assicurandosi tre titolari (Di Gregorio, Douglas Luiz e Thuram Jr) più un talento del futuro (Adzic) quindi adesso la priorità di Giuntoli è vendere per finanziare i prossimi colpi: il jolly del centrocampo Koopmeiners (o una alternativa altrettanto valida) e un difensore centrale, con Todibo sempre in pole (ma non è l’unico profilo seguito). Ma è chiaro che, a fronte di un certo numero di uscite nel fronte offensivo ci sarebbero altrettante operazioni in entrata, possibilmente in prestito.

Soulé verso l'addio

La vendita più vicina sembra essere quella di Matias Soulé, per il quale la Juventus aspetta soltanto la riformulazione dell’offerta da parte del Leicester che potrebbe arrivare tra oggi e domani. Se, come sembra, il club inglese dovesse arrivare a superare i 30 milioni tra parte fissa e bonus (più una percentuale sulla futura rivendita), l’intesa tra società sarebbe completa e mancherebbe soltanto l’ok del giocatore, che in Premier andrebbe a guadagnare 3 milioni di euro a stagione (tra base di stipendio e bonus) dunque più del triplo dell’attuale remunerazione. Difficile che la Roma possa pareggiare l’offerta, soprattutto in breve tempo. Ma il club giallorosso non ha perso la speranza di potersi inserire tra le pieghe della trattativa, facendo leva sulla volontà dell’argentino, che preferirebbe ripartire da Roma, dopo il prestito a Frosinone, anche per motivi personali.

Juve-Roma: operazione Chiesa

La partita è aperta, per di più considerando che la Juventus vedrebbe di buon occhio un’operazione con i giallorossi per Chiesa: così a quel punto Giuntoli completerebbe il doppio colpo in uscita, anche venendo incontro alla Roma con uno sconto per il cartellino dell’azzurro, in scadenza nel 2025 e considerato sacrificabile nei piani tecnici e finanziari del nuovo corso. Con 20 milioni la Roma può assicurarsi Chiesa, una volta che Fede avrà sciolto le riserve sul futuro. E non è da escludere un’altra cessione in attacco per i bianconeri: Milik è in uscita e piace in Turchia. A quel punto, se dovesse servire anche un’alternativa nel ruolo ricoperto d Vlahovic, allora i colpi in entrata nel reparto d’attacco diventerebbero tre, se dovessero appunto andare a segno tutte le cessioni.

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Juve, piace Pepê del Porto

In tal caso Giuntoli per prima cosa tornerebbe a bussare alla porta del Manchester United per Sancho: reintegrato in rosa da Ten Hag anche come avviso ai naviganti del mercato, l’inglese (la Juve ha uno slot per un elemento con quel passaporto per gli accordi post Brexit) è il preferito in assoluto per caratteristiche e per fattibilità dell’operazione in prestito, anche se l’ingaggio elevato resterebbe un nodo da risolvere. Dettagli sui quali si può lavorare, ma di certo non l’unica pista perché il dt bianconero si tiene sempre un paio di assi nella manica da giocarsi nel momento opportuno.

Uno di questi gioca nel Porto e si chiama Pepe, da non confondere con il più “anziano” difensore centrale: il brasiliano è in possesso di passaporto italiano, tanto che ai tempi di Mancini ct si era parlato di un possibile interessamento della Nazionale azzurra. Alla Juventus piace perché può ricoprire più ruoli nel fronte offensivo: da esterno d’attacco, a destra come a sinistra, ma all’occorrenza anche da sottopunta, Pepe è versatile, ma molto caro, per questo finora la pista è rimasta fredda. Ma la potenza di fuoco in entrata della Juventus dipenderà appunto dalle uscite. Sullo sfondo ci sono altri due profili graditi alla dirigenza juventina (e a Thiago Motta) che rispondono ai nomi di Adeyemi del Borussia Dortmund (operazione costosa) e il belga del Psv, Bakayoko (classe 2003).

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Juve, piace Pepê del Porto

In tal caso Giuntoli per prima cosa tornerebbe a bussare alla porta del Manchester United per Sancho: reintegrato in rosa da Ten Hag anche come avviso ai naviganti del mercato, l’inglese (la Juve ha uno slot per un elemento con quel passaporto per gli accordi post Brexit) è il preferito in assoluto per caratteristiche e per fattibilità dell’operazione in prestito, anche se l’ingaggio elevato resterebbe un nodo da risolvere. Dettagli sui quali si può lavorare, ma di certo non l’unica pista perché il dt bianconero si tiene sempre un paio di assi nella manica da giocarsi nel momento opportuno.

Uno di questi gioca nel Porto e si chiama Pepe, da non confondere con il più “anziano” difensore centrale: il brasiliano è in possesso di passaporto italiano, tanto che ai tempi di Mancini ct si era parlato di un possibile interessamento della Nazionale azzurra. Alla Juventus piace perché può ricoprire più ruoli nel fronte offensivo: da esterno d’attacco, a destra come a sinistra, ma all’occorrenza anche da sottopunta, Pepe è versatile, ma molto caro, per questo finora la pista è rimasta fredda. Ma la potenza di fuoco in entrata della Juventus dipenderà appunto dalle uscite. Sullo sfondo ci sono altri due profili graditi alla dirigenza juventina (e a Thiago Motta) che rispondono ai nomi di Adeyemi del Borussia Dortmund (operazione costosa) e il belga del Psv, Bakayoko (classe 2003).

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