Lukaku-Roma, trattativa a oltranza: quali sono gli ostacoli

Il giocatore forza la mano ("Parto, arrivo e firmo"), ma in realtà i nodi economici restano da sciogliere: Pinto e Friedkin sono rimasti a Londra
Lukaku-Roma, trattativa a oltranza: quali sono gli ostacoli© www.imagephotoagency.it

Passi in avanti ce ne sono stati. Forse non veloci come le dichiarazioni di Lukaku, ma tra Roma e Chelsea la trattativa prosegue serrata.

Dai due club filtra ottimismo per la buona riuscita dell’operazione che darebbe a Mourinho il centravanti promesso, ma sia i giallorossi sia i Blues invitano alla pazienza perché l’accordo totale non è stato ancora definito. Per questo quel «domani (oggi, ndr) volerò a Roma per firmare» pronunciato ieri da Lukaku a Laatste Nieuws a margine di un torneo giovanile in Belgio al quale ha partecipato il figlio, non trova conferme a Trigoria.

Una frase che ha mandato in tilt radio e social con i tifosi che da giorni aspettano la fumata bianca. Ieri, però, non è arrivata e se per adesso il centravanti belga non è atteso né a Fiumicino né a Ciampino, è altrettanto chiaro che delle parole simili siano la conferma di una trattativa giunta ormai a uno stato avanzato e che può sbloccarsi da un momento all’altro.

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Roma-Lukaku, la trattativa e gli ostacoli

Da qui la decisione di Tiago Pinto e Ryan Friedkin di fermarsi a Londra per continuare a trattare fin quando non sarà possibile annunciare lo sbarco di Lukaku nella Capitale. Dunque proseguono i contatti e gli incontri tra le due dirigenze dopo la cena di venerdì a Stamford Bridge e il meeting di ieri mattina durato circa 3 ore. Un faccia a faccia nel quale il Chelsea ha confermato la formula del prestito secco oneroso, non legata all’obbligo di riscatto. Un trattamento riservato fin qui solo ai giallorossi, grazie ai buoni rapporti tra le due proprietà (entrambe americane).

I nodi, però, restano due: uno leggermente più ostico dell’altro, ovvero quello legato allo stipendio del belga. Ma andiamo con ordine. I giallorossi hanno offerto 5-6 milioni di euro per il trasferimento a titolo temporaneo con il club inglese che invece ne chiede 8 (gli stessi pagati lo scorso anno dall’Inter). Una differenza non insormontabile e sulla quale si continuerà a lavorare, così come sul tema dell’ingaggio. Lukaku percepisce circa 12 milioni, troppi affinché li paghi tutti la Roma che può spingersi fino a 7 per questioni di ‘transfer balance’ legate al settlement agreement. Per questo le soluzioni sul tavolo sono due: convincere il Chelsea a partecipare a parte dell’ingaggio o Lukaku a ridursi lo stipendio.

La prima strada sembra la più percorribile. Nel frattempo Romelu aspetta la fumata bianca dal Belgio, anche se non è escluso che possa fare un salto a Londra per sbrigare delle pratiche con il Chelsea. Una cosa, però, è certa: l’aereo dei Friedkin è fermo all’aeroporto di Farnborough, in attesa solamente di un segnale per decollare verso Roma con a bordo Lukaku.
 

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Passi in avanti ce ne sono stati. Forse non veloci come le dichiarazioni di Lukaku, ma tra Roma e Chelsea la trattativa prosegue serrata.

Dai due club filtra ottimismo per la buona riuscita dell’operazione che darebbe a Mourinho il centravanti promesso, ma sia i giallorossi sia i Blues invitano alla pazienza perché l’accordo totale non è stato ancora definito. Per questo quel «domani (oggi, ndr) volerò a Roma per firmare» pronunciato ieri da Lukaku a Laatste Nieuws a margine di un torneo giovanile in Belgio al quale ha partecipato il figlio, non trova conferme a Trigoria.

Una frase che ha mandato in tilt radio e social con i tifosi che da giorni aspettano la fumata bianca. Ieri, però, non è arrivata e se per adesso il centravanti belga non è atteso né a Fiumicino né a Ciampino, è altrettanto chiaro che delle parole simili siano la conferma di una trattativa giunta ormai a uno stato avanzato e che può sbloccarsi da un momento all’altro.

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