Inter, altri due botti: Pavard vede Milano e Sanchez frigge...

Offerta alzata a 28 milioni più 5 di bonus. Il Bayern, prima del via libera, vuole trovare un sostituto. Il Niño Maravilla attende che Correa trovi squadra e rifiuta tutto
Benjamin Pavard (Bayern Monaco)

MILANO - L'Inter e Benjamin Pavard sono ormai promessi sposi. Il francese attende infatti soltanto il via libera per trasferirsi a Milano. Il che avverrà, come spiegato da Giovanni Branchini - agente storicamente vicino al Bayern Monaco - dopo che verrà preso un vice Mazraoui, come peraltro già accaduto per Sommer. Questione di buoni rapporti tra club e quelli tra Inter e Bayern, peraltro, sono ottimi: «Pavard è molto vicino all’Inter. A questo punto manca soltanto che il Bayern riesca a trovare non un sostituto, ma un atleta che possa affiancare l’attuale terzino destro Mazraoui. L’operazione con i nerazzurri in quel caso si definirà entro la fine del mercato - ha spiegato il procuratore a Radio Sportiva - Credo che oggi non ci siano più distanze fra i due club e che si aspetti solo una soluzione di questo tipo». Questo anche perché l’Inter ha dato la sua disponibilità ad alzare ancora l’offerta arrivando a 33 milioni (28 di parte fissa più 5 di bonus) che avvicinano notevolmente i 35 chiesti dal Bayern. Detto questo, l’affare lo faranno in due: l’Inter perché - come chiesto espressamente da Simone Inzaghi - sostituirà Milan Skriniar con un profilo di sicura affidabilità a livello internazionale, il cui curriculum parla da sé (e che, per giunta, è ancora nella parte migliore della carriera); il Bayern perché ha scongiurato il rischio di perdere a zero Pavard che non avrebbe rinnovato il contratto in scadenza nel 2024.

Correa ormai alla porta

La partita di sabato con il Monza ha messo in chiaro pure un’altra cosa, ovvero come per Joaquin Correa non ci sia più posto all’Inter. Nonostante Inzaghi abbia negato a precisa domanda, la scelta di chiudere con Mkhitaryan come seconda punta dopo la sostituzione di Lautaro è suonata come un chiaro messaggio al Tucu il quale - non a caso - è uscito dal campo scurissimo in volto. Per sostituirlo l’Inter andrà sull’usato sicuro, visto che si è proposto Alexis Sanchez, svincolato dopo i 18 gol segnati a Marsiglia nell’ultima stagione. Il Niño Maravilla frigge all’idea di tornare a Milano e ha deciso di rifiutare ogni offerta in attesa che le condizioni per il suo ritorno a casa possano maturare. L’importante - ma su questo l’interessato verrà ampiamente catechizzato - è che lo spirito sia quello di accettare il fatto di essere la quarta punta nelle gerarchie, particolare non secondario trattandosi di un giocatore che ha lasciato l’Inter proprio perché troppo allergico al precariato.

Più muscoli in mezzo

Un capitolo a sé meritano le considerazioni per il pacchetto di centrocampo. In linea teorica, con Stefano Sensi l’Inter sarebbe a posto. Non si fa però fatica a capire come, rispetto allo scorso anno, al reparto manchi fisicità per l’uscita di Gagliardini, una qualità che Inzaghi vorrebbe che fosse aggiunta in organico anche perché - come insegna la parabola dell’allenatore - spesso nei finali di partita ricorre a un centrocampista grande e grosso per “fare legna” e aggiungere centimetri in mezzo all’area, caratteristiche lontanissime da quelle di Sensi. Per questo motivo, nell’ultima settimana di mercato l’Inter monitorerà le occasioni che si presenteranno per arrivare a un giocatore in prestito con Sensi che andrebbe sistemato in un altro club, anche a rischio di lasciargli in mano il cartellino in scadenza a giugno.

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