TORINO - Il Toro ha due giocatori iil cui contratto è in scadenza a giugno 2023 e che, dunque, da gennaio potranno liberamente firmare per un altro club: e i granata, in questo caso, non incasseranno neppure un euro. Si tratta di Koffi Djidji e Ola Aina. Il primo ha 29 anni, il secondo 26: tutti e due in quest’ultimo periodo sono stati tra i giocatori migliori. Djidji, oltre a fermare Leao, contro il Milan ha realizzato di testa il gol che ha spianato la strada al successo granata, mentre il nigeriano è andato a bersaglio a Udine dopo alcune prestazioni importanti. Adesso è fermo per un problema muscolare ma in quest’ultimo periodo è cresciuto molto sia sotto l’aspetto tecnico sia sotto quello, ugualmente importante, della continuità. Non si concede più pause, attacca con grande forza fisica e, quel che più conta, torna anche a difendere con prontezza. Segni e segnali fondamentali che confermano che il lavoro incessante di Juric sta cominciando a dare i suoi frutti. Ola Aina sembrava un giocatore perso, anomalo, fuori dagli schemi: ma col tempo è diventato importantissimo.
Due elementi d’un certo spessore che sicuramente interesseranno ad altri club. Il Toro deve muoversi, fare in fretta, blindarli, prolungare subito il loro contratto per evitare di incappare in un altro caso Belotti, che se n’è andato alla Roma a parametro zero. Del resto, Cairo e Vagnati devonodare personalità a questa squadra e non smembrarla al termine di ogni campionato, come è successo nell’ultima stagione, quando se ne sono andati diversi big, a cominciare da Belotti e Bremer.
Ma veniamo ai due in scadenza e cominciamo con Djidji, uno che sa occupare senza problemi tutti i ruoli della difesa. La ciliegina sulla torta della sua prestazione contro il Milan - lo ricordiamo - è stato il gol di testa che ha sbloccato la partita. Bello e velenoso: Djidji non è un giocatore che ha una particolare confidenza con il gol come Bremer, basti pensare che quello al Milan è stato il primo segnato con la maglia del Torino, dopo averne fatto due a Crotone, ma una soddisfazione così grande la meritava per quanto ha fatto in questo anno e mezzo. Se all’inizio dello scorso campionato la scelta di Juric di schierarlo titolare al posto di Izzo aveva lasciato perplessi, specialmente dopo gli ingenui falli da rigore commessi contro Lazio e Venezia nei minuti finali di partite che il Toro aveva praticamente vinto, ora è difficile trovare qualcuno che lo metterebbe in panchina. Con la forza di partite di grandissimo spessore Djidji sta dimostrando di meritare quel rinnovo di contratto per cui il suo agente ha già iniziato a parlare con il dt Davide Vagnati: da entrambe le parti sembra esserci la volontà di prolungare il rapporto. Di conseguenza ci va un’accelerata. Il giocatore, per la cronaca, percepisce un ingaggio di 400mila euro a stagione.
Ola Aina, dal canto suo, guadagna un milione a stagione. Il nigeriano arriva dalla scuola Conte. Con l’ex tecnico della Juventus al Chelsea ha cominciato a destreggiarsi in una difesa a tre, mettendosi in luce come quinto (o quarto, nel 3-4-3 di Conte) di centrocampo, abile sia sulla più familiare fascia destra – che predilige, essendo un destro naturale – sia su quella sinistra. Con lui ha esordito in Premier e si è affacciato alle coppe europee. Al Toro non è mai riuscito ad emergere nonostante i diversi allenatori (a partire da Mazzarri) gli abbiano sempre concesso fiducia. Con Juric qualcosa è cambiato e adesso sembra essere diventato un giocatore importante. Peccato che un infortunio muscolare lo abbia bloccato sul più bello...