Stiamo parlando di un attaccante inserito nella speciale classifica a tre cifre. Superati i 100 gol in serie A e per giunta tutti con la stessa maglia neroverde del Sassuolo. Adesso, a 27 anni, Domenico Berardi si sente finalmente pronto al salto di qualità.Il tutto senza nulla togliere agli emiliani, stabile realtà del calcio italiano: basti pensare a quanti giocatori forniscono alla Nazionale. Voci accreditate lo danno sul mercato, alcune più insistenti in direzione Torino. Sarebbe lui, insomma, il profilo individuato per sostituire Paulo Dybala e per aspettare la completa guarigione di Federico Chiesa. Agli Europei - ah, bei tempi - il ct Roberto Mancini li vedeva complementari, ma nulla vieta possano coesistere in un’ipotesi di attacco con due ali larghe al servizio di un centravanti implacabile, tal Dusan Vlahovic.
Dopo dieci anni il Sassuolo è disposto a liberare Mimmo, molto migliorato anche dal punto di vista caratteriale e pienamente maturato. I troppi cartellini rossi, le teatrali proteste paiono un ricordo. L’ultimo Berardi sembra che nelle stagioni passate avesse rifiutato il trasferimento a una grande con l’obiezione, non sciocca, di voler giocare con continuità. È un elemento tecnico e affidabile. A far panchina un temperamento come il suo avrebbe rischiato di perdersi, oggi invece è una realtà del nostro campionato, dato confermato dalle 24 presenze e 6 gol in azzurro.
Scemato pare l’interesse per Di Maria, o almeno per un contratto annuale che tapperebbe un buco momentaneo e poi di nuovo daccapo, il pressing juventino si è fatto insistente, almeno a sentire le voci, e deve prestare molta attenzione a Roma e Milan che posseggono giovani interessanti per la politica di valorizzazione di Giovanni Carnevali e Alessio Dionisi. Certo, peserà la volontà del giocatore, oltre al denaro e agli ipotetici scambi.
Il mercato non è che all’inizio, bisogna agire con calma ma senza tentennamenti. Piace una Juve più italiana e - al contempo - esperta, che sia subito competitiva. Berardi può insomma rappresentare un’ottima soluzione in attacco, dove si attende la risposta all’eventuale riscatto di Alvaro Morata e l’acquisto di una punta di riserva, capace di entrare subito in partita se serve. I nomi? Tanti, da Arnautovic a Muriel a Simeone. Ma ripeto, è ancora molto molto lunga.