TORINO - È stato una goccia (ma che goccia!) il gol di Manuel Locatelli in Bulgaria-Italia, caduta in un vaso già colmo di stima e desiderio, quelli della Juventus per il ventitreenne centrocampista del Sassuolo e della Nazionale. Un vaso che già la scorsa estate la società bianconera avrebbe fatto traboccare per portarsi Locatelli a Torino, dovendo però desistere non potendosi permettere un acquisto immediato, condizione posta dal Sassuolo per privarsi del suo gioiello.
Un gioiello che in questa stagione ha continuato a brillare in neroverde, rafforzando la determinazione di Fabio Paratici a puntare su di lui per rafforzare e ringiovanire (e italianizzare che non guasta) il centrocampo. Anzi, per essere precisi Locatelli ha brillato ancora di più che nella scorsa stagione.
Locatelli, una crescita super
Il gran gol alla Bulgaria, controllo perfetto e destro a giro sul palo più lontano, non può essere definito la ciliegina sulla torta dell’annata di Locatelli perché l’annata, considerando l’Europeo, è ben lontana dalla fine. La torta, però, è già decisamente sostanziosa e ricca di ingredienti di ogni tipo. A cominciare da quello base: il passaggio. Come certificano i dati Wyscout, il centrocampista del Sassuolo, sicuramente favorito dal gioco di De Zerbi, è il giocatore di Serie A che ne ha effettuati di più - 1906 - e il secondo per media ogni 90’ giocati -74,16 - sfiorando il 90% di accuratezza (89,3%). Nella scorsa stagione era rispettivamente terzo e quinto. Rimasto al sesto posto per quanto riguarda i passaggi filtranti, 48 finora, ne ha migliorato la precisione salendo dal 15° posto (29,6%) al 13° (35,4%). Già tra le prime posizioni nello scorso campionato per quanto riguarda i passaggi diretti alla trequarti avversaria (2° in totale e 4° per media ogni 90’), in questa stagione è il primatista della Serie A in entrambe le graduatorie (351 totali e 13,66 di media). Quantità che va un po’ a discapito della precisione, comunque del 78,9%. Migliorato anche nei passaggi smarcanti, dal 24° al 19° posto, e nei “second assist” - ossia i passaggi a chi serve l’assist per un gol -, dal 23° al 14° posto, è nei passaggi progressivi che Locatelli ha compiuto un salto di qualità. Si tratta dei passaggi, conteggiati sempre da Wyscout, azienda leader nel settore della match analysis, che permettono un avanzamento significativo del pallone: di almeno 30 metri nella propria metà campo, di almeno 15 da una metà campo all’altra e di almeno 10 nella metà campo avversaria. Lo scorso campionato Locatelli lo aveva chiuso fuori dai primi 30 della Serie A, mentre in questo è primo con 315 passaggi progressivi e terzo per media ogni 90’ giocati con 12,26. Sesto per precisione con l’87,3%, come l’atalantino Pasalic e l’interista Eriksen.
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