BENEVENTO - Il Benevento che si riaffaccia alla Serie A arriva con un entusiasmo crescente che cavalca l’eccezionale corsa fino alla promozione della stagione precedente: la lungimiranza del presidente Vigorito, l’occhio clinico sul mercato del ds Pasquale Foggia e la guida sicura di Pippo Inzaghi, uniti insieme, hanno dato vita a un progetto che adesso punta a stabilizzarsi in Serie A. Per riuscirci, il club ha operato in entrata e continua a farlo per dare al tecnico un organico in grado di assorbire l’onda d’urto del salto di categoria. In mezzo a tanti volti nuovi o a vecchie conoscenze del campionato, le Streghe si affideranno anche alla vecchia guardia e a chi, in questo momento reduce da un intervento chirurgico al ginocchio, prepara il rientro per ottobre. Come se fosse un nuovo acquisto: il Benevento avrà bisogno delle giocate di un veterano come Nicolas Viola, arrivato a gennaio 2017 e da allora punto fermo giallorosso.
La sua storia è fatta di coraggio, resilienza, umiltà e lavoro, come ha più volte raccontato: "Ho avuto una storia un po’ travagliata, di sacrifici che mi hanno permesso di affrontare nel migliore dei modi situazioni che sembravano insuperabili. Ora ho trovato la maturazione sia come uomo sia come calciatore". Nicolas ha tolto le stampelle, dopo l’intervento al ginocchio, e sta svolgendo la riabilitazione per farsi trovare pronto alla chiamata di Pippo Inzaghi. Era il suo idolo, quando Viola era poco più di un bambino: "Ero milanista da ragazzino, come tutta la mia famiglia. Inzaghi era il mio idolo, trovarmelo da allenatore all’inizio mi ha fatto effetto. Ho ammirato la sua umiltà, il suo essere un professionista serio, che fa di tutto per migliorarsi giorno dopo giorno".