TORINO - Non hanno fatto in tempo, Vagnati e Cairo, a dire che non è questo il momento di pensare alle trattative, che i nomi in circolo appartengono al periodo ipotetico dell’irrealtà, a partire dalle speculazioni sui possibili allenatori del futuro e blablablà, e subito arriva una notizia fresca. Di mercato, appunto. Il ds che ha preso il posto di Bava si è mosso presso l’entourage di Joao Pedro per vagliare la fattibilità di un’operazione tesa a portare al Toro l’attaccante brasiliano del Cagliari. Ventott’anni, a Cagliari da sei, capace di giostrare con profitto ovunque fra la trequarti e l’area come seconda punta (53 gol su 170 presenze con i rossoblù; 16 solo in questo campionato, più uno in Coppa Italia), l’eclettico attaccante mineiro potrebbe essere giunto al capolinea della brillante avventura sarda.
Una cessione era già stata prospettata nell’estate scorsa, allorché il suo agente Piccoli - pur negando contatti con altre società e forte di un contratto rinnovato fino al 2023 con ritocco all’ingaggio fin lì di 600 mila euro a stagione - aveva dichiarato che "un’offerta favorevole a entrambe le parti" sarebbe stata "valutata con attenzione". Già nel 2019 peraltro era circolato il nome del Torino, e la piazza granata era stata dallo stesso Piccoli definita "importante, sia per la sua storia che per i progetti attuali della società. E se veramente Mazzarri dovesse puntare su un trequartista vero, Joao sarebbe perfetto per il suo gioco". La storia poi è stata diversa, sia per Mazzarri (che infine aveva scelto Verdi, decisione infelice che ha avuto il suo peso nel flop del Toro culminato nell’addio alle armi granata del tecnico toscano) sia per Joao e il Cagliari, magnifici protagonisti almeno fino a dicembre, al punto da far vagheggiare ai tifosi sardi sogni di Champions o comunque di un ingresso in Europa. Non per niente il Cagliari, malgrado l’improvviso tilt nel ritorno (specie in difesa) che ha portato all’esonero di Maran in favore di Zenga, resta 5 punti sopra alla squadra di Longo.