MILANO - Si parla tanto dei rinnovi di Zlatan Ibrahimovic e di Gigio Donnarumma perché i due ovviamente sono i simboli dell’attuale Milan, ma anche perché le scadenze dei loro contratti sono quelle più vicine: imminente quella dello svedese (il 30 giugno, ne parliamo qui sotto), fra 15 mesi quella del portiere. Trattative entrambe complicate per il progetto che il Milan di Elliott ha in mente, per i rapporti non proprio idilliaci con l’agente dei due, Mino Raiola, e per i termini economici delle trattative, visto che l’ad Gazidis ha intenzione di porre un tetto per i nuovi contratti non superiore ai 2,5 milioni. Ma non ci sono solo loro due. Al di là dei giocatori in scadenza come Begovic e Kjaer (entrambi in prestito), Biglia e Bonaventura (si va verso l’addio), ci sono pure altri elementi che prima o poi dovranno parlare con la società. E non solo quelli con un accordo in scadenza nel giugno 2021. Fra questi, Alessio Romagnoli.
La situazione
Il capitano da qualche mese è finito nella scuderia di Raiola e questo, si evince, non sarà un fattore positivo per il club rossonero in chiave rinnovo, ma anche mercato. Raiola vuole che Donnarumma inizi a muovere i primi passi nei salotti buoni d’Europa e ovviamente spingerà perché Romagnoli faccia lo stesso. Il difensore romano è arrivato nell’ormai lontana estate 2015 per 25 milioni di euro. Romagnoli quel giorno firmò per 3,5 milioni di euro a stagione, cifra che, tornando ai parametri nella testa di Gazidis, lo pone al di fuori dei nuovi confini del tetto ingaggi. La scadenza fino al 2022, però, non impone fretta nel trovare un’intesa per rinnovare. Piuttosto, come detto, il problema potrà essere rappresentato da Raiola qualora il progetto che il Milan presenterà per la nuova stagione non lo convinca. L'agente vuole una squadra competitiva per Romagnoli, anche perché il ragazzo la prossima stagione si giocherà una maglia per l'Europeo e sarà una "competizione" non semplice.
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