MILANO - Il monito dato dalla proprietà è chiaro: spendere sì, ma bene. Il Milan ha bisogno di innesti di esperienza, che facciano crescere il livello della squadra e che possano aiutare tutto l’ambiente a tornare sulla retta via, ovvero quella della competitività. Serve un leader (o forse più di uno) che con il suo carisma sappia accendere la luce. In estate, i rossoneri ci avevano provato davvero per Luka Modric (con l’ok della proprietà), ma nel momento di aprire una contrattazione vera, Boban e Maldini si sono sentiti dire “no, grazie” dal Pallone d’Oro 2018 e hanno così deciso di virare su altri obiettivi. Magari, nelle prossime settimane, una nuova telefonata potrà anche essere fatta, ma l’obiettivo più sensibile che potrebbe dare ritmo, qualità ed esperienza al centrocampo del Milan è rappresentato da Ivan Rakitic. Il croato è fuori dai piani di Valverde in quel di Barcellona e avrebbe un grande impatto sul mondo milanista. In primis perché sarebbe un grande colpo mediatico, che tornerebbe a far parlare dei rossoneri sotto una luce diversa. E accenderebbe un po’ di entusiasmo nei tifosi, che in questi primi mesi di stagione sono caduti un po’ in depressione a causa dei risultati e delle aspettative – per ora – non mantenute dalla squadra.
Se da un lato Rakitic è ai margini del progetto tecnico del Barcellona, dall’altro c’è da guardare in faccia la realtà e vedere che tipo di margini operativi ci sono per arrivare al croato. Il Barça lo valuta 30 milioni e il suo ingaggio non è di certo dei più economici, ma Gazidis ha ribadito – nel suo discorso agli azionisti – come non siano preclusi investimenti su dei top player per operazioni “alla Higuain”. Rakitic, sotto questo punto di vista, si avvicina molto a quel tipo di profilo, ma ci sarebbe da vedere come impostare l’operazione. Il centrocampista non è certo quel tipo di calciatore che accetterebbe un prestito fino a fine anno, ma vorrebbe garanzie contrattuali sul fatto di poter fare più anni in una squadra diversa dal Barcellona, con il club catalano che non è di certo disposto a fare della beneficienza. Dunque, l’ipotesi di un prestito oneroso con obbligo di riscatto in estate potrebbe essere percorribile.