TORINO - È uno dei giocatori più monitorati da alcuni mesi a questa parte. Per la precisione: da quando ha cominciato a parlare del rinnovo con il Barcellona senza però giungere a una definizione della trattativa. E così Jordi Alba viene seguito con costante attenzione dai club che vorrebbero portare a casa quello che viene considerato uno dei terzini sinistri più forti al mondo. Il mancino ha un contratto con i blaugrana fino al 2020. In Catalogna è rientrato nel 2012, dove era arrivato una prima volta bambino nel 1998, a nove anni. Un ritorno che era stato come uno schiaffo in faccia a chi non era stato in grado di intuirne le qualità, al punto che Jordi Alba era stato lasciato andare al Valencia a 18 anni per la miseria di 6.000 euro, diventati 14 milioni quando il Barcellona decise di acquistarlo.
Un errore che il club catalano ha deciso di non ripetere, fissando una clausola a 150 milioni, blindando l’esterno con un primo accordo a lunga scadenza, poi prolungato, e garantendogli uno stipendio cresciuto man mano nel tempo, fino a toccare gli attuali 5 milioni di euro a stagione. Ma nel calcio dire 2020 significa parlare di un evento praticamente dietro l’angolo e le società si muovono per tempo, per evitare di perdere giocatori a costo zero. Come ha fatto il Barcellona per Jordi Alba, con il problema che la trattativa non si è sbloccata. La richiesta del terzino è quella di un incremento dello stipendio e di un rinnovo triennale. Una scadenza 2023 che, per uno che compirà 30 anni il 21 marzo, è anche sinonimo di un legame che diventa a vita. Di fronte a tale domanda, la situazione è entrata in fase di stallo, suscitando l’interesse di chi vorrebbe Jordi Alba. (...)
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