TORINO - Obi vuole restare, in assenza di offerte irrinunciabili. E il Toro non è disposto a concederlo in saldo. Tanto più avendo, il nigeriano, il contratto in scadenza già nel 2019. E, per adesso, il club granata frena sulle possibilità di rinnovo, a fronte di una qual certa “inclinazione” di Obi a fermarsi non raramente, suo malgrado, per guai muscolari. Per cui affittarlo senza un diritto di riscatto obbligatorio sarebbe stato solo pernicioso, ben poco strategico: non certo il modo migliore per monetizzare una sua eventuale cessione, in estate. Il Genoa e il Cagliari avevano ripetutamente annusato la preda proprio così, in prestito libero. Soluzioni non caldeggiate né dal Torino né dallo stesso centrocampista. Al contrario, il Benfica sì che avrebbe potuto sparigliare le carte, raccogliendo facilmente il gradimento del giocatore. Ma l’interesse palesato per Obi, non considerato tuttavia una prima scelta, non si è poi tradotto in un’offerta ufficiale da 4, 5 milioni: quanto i granata avevano chiesto ai portoghesi, nei giorni scorsi. Così, a meno di improvvisi ritorni di fiamma della società di Lisbona o di new entry in extremis, Obi resterà. E più avanti si vedrà se cambieranno anche le strategie del Torino quanto al possibile prolungamento del nigeriano. Che intanto, forte di una condizione fisica da temsah, a fronte dell’offerta di un contratto fino al 2022. Con il Bologna anche ieri le trattative sono proseguite per trovare la quadra. Di mezzo c’è soprattutto l’entità dei bonus. Il Torino ha proposto 7 milioni più uno di bonus, invece il Bologna vorrebbe arrivare a 9 milioni, premi compresi (ma comunque ha già ampiamente palesato la volontà di cedere Donsah, in cattivi rapporti con Donadoni e ai margini nelle scelte, tanto più dopo l’arrivo di Dzemaili). Va registrato anche un sondaggio dell’Inter, peraltro. Cairo oggi cercherà di far quadrare il cerchio sia provando a cedere in extremis Valdifiori (visto che Acquah e Obi appaiono ormai destinati a rimanere, a meno di colpi di scena) e cercando di strappare le condizioni migliori per l’acquisto di Donsah (non solo l’entità dei premi, ma anche la tempistica nei pagamenti). Morale: prepariamoci a un’altra giornata frenetica attorno al ghanese. Con il Torino che ha il ragazzo virtualmente in mano, ma punta a perfezionare il gioco degli incastri anche in uscita. E’ quanto già si narrava già ieri, d’altra parte. Sullo sfondo, le mosse di Genoa e Cagliari per avere Acquah oppure Obi in prestito: modalità non gradita a Cairo, che vorrebbe monetizzare dalla cessione di un centrocampista (e a ieri sera non era decollato neanche uno scambio col Genoa legato a Laxalt).
INTRIGO LAZZARI PER LUGLIO Va poi detto che, restando alle uscite, Bonifazi non dovrebbe partire, a meno di sorprese. La Spal ha ammesso le strategie granata: Mazzarri vorrebbe tenere il giovane difensore, perché po brillante, questa sì sorprendente, nelle ultime settimane ha inanellato buone prestazioni, e si è messo pure a segnare. D’altra parte la sua cifra tecnica espone qualità. Obi ha già firmato 4 reti in campionato e 2 assist, più una in Coppa Italia, e ora sta pure lucidando le motivazioni, nonostante le sfumature del mercato. «Sì, contro il Benevento sono arrivato a 5 gol stagionali, ma non mi voglio fermare qui - ha detto a Torino Channel -. Più si gioca, più si acquista fiducia. E la fiducia ti permette di rischiare qualcosa in più, pur di segnare». Con vista sulla Samp: «E’ una gara difficile, molto importante, che dobbiamo vincere se vogliamo fare un salto di qualità in classifica. Noi andremo a Genova per prendere 3 punti». Una buona notizia, pensando alle potenzialità del giocatore e al contributo che può dare anche con Mazzarri, dopo gli squilli con Mihajlovic, è pure ciò che è emerso ieri attorno al talentuoso Edera. Da tempo il ragazzo aveva cominciato a subire il pressing di più squadre, dal Cagliari al Verona al Benevento fino al Crotone e al Sassuolo. Ma pure Inter, Napoli e Fiorentina si sono mossi, in extremis. Sul tavolo, offerte anche fino a 8 milioni più bonus, a cui Cairo, con lungimiranza, ha detto no. E giusto ieri Edera, ormai ex lungodegente, ha anche battezzato un rientro parziale in gruppo al Filadelfia: l’esterno offensivo ha svolto alcuni esercizi con i compagni.