TORINO - Non è solo un’idea. E’ una concreta ipotesi di lavoro sulla quale a casa Milan stanno cominciando a riflettere. Walter Sabatini, ormai destinato a divorziare dalla Roma a fine stagione, come peraltro già annunciato da un paio di settimane, potrebbe essere la soluzione giusta per provare a sistemare la sempre più problematica situazione rossonera. E per rendere praticabile questa strada, si stanno cercvando di smussare i possibili punti di attrito che potrebbero esserci tra due dirigenti di lungo corso, proprio per questo abituati a comandare e ad avere mano libera.
COME BRAIDA - Alle evidenti perplessità manifestate nel momento in cui è venuta fuori l’idea di Sabatini al Milan, si è immediatamente replicato portanto ad esempio Ariedo Braida. Braccio destro di Galliani per 28 anni, a fine 2013 è stato sostanzialmente ritenuto “inutile” e di fatto allontanato. Era talmente inutile, Braida, che di lì a poco si è accasato al Barcellona, la squadra più forte al mondo, con l’incarico di direttore sportivo “interrnazionale”. Al binomio Galliani-Braida sono legati non solo tutti i successi, nazionali e internazionali, del Milan di Berlusconi, ma anche autentici “colpi” di mercato come la scoperta di Thiago Silva e Kakà, piuttosto che il primo approccio per poter poi arrivare alle firme di Van Basten e Shevchenko. Al Milan, in pratica, dicono questo: se per 28 anni si è andati avanti con Galliani-Braida, perché non si può ora ripartire con Galliani-Sabatini?
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