© LaPresseTORINO - Sono tornati entrambi in Argentina, dopo la finale di Berlino (vissuta dall’uno in campo, dall’altro sugli spalti come ospite d’onore). Ma mentre Carlos Tevez è alle prese con le sue elucubrazioni legate al futuro, Paulo Dybala può godersi appieno il presente gustandosi soprattutto i primi clamorosi effetti del suo trasferimento alla Juventus, conditi da grandi sogni di gloria.
L’arrivo de “La Joya” nella sua città d’origine, Laguna Larga (nella provincia di Córdoba) è infatti stato scandito da cori ed enormi manifestazioni d’affetto. Migliaia di appassionati di calcio in festa e a caccia di autografi, striscioni e gigantografie, troupe televisive per documentare l’evento e giornalisti desiderose di chiedere al neo-attaccante bianconero che effetto faccia esser pagati quasi 40 milioni di euro... per inciso, in realtà, Dybala cerca di non soffermare l’attenzione più di tanto sul costo del suo cartellino (e sulle inevitabili responsabilità che tali cifre comportino): «Il mio trasferimento alla Juventus è uno dei più cari della storia del calcio italiano? Beh, non ci penso, intanto voglio godermi al massimo questo momento. Era un mio sogno avere successo in Europa e ci sono riuscito. Ma è chiaro che la mia strada è soltanto all’inizio, voglie crescere tanto e dimostrare il mio valore».
Fabio Riva