Il 3-4-3 della Juve e Alisha: l'idea di Canzi sulla Lehmann e l'indizio

Il prossimo nuovo acquisto delle Women e il nuovo sistema di gioco, un incastro perfetto ma che per forza dovrà lasciare qualcuno fuori dal campo e forse anche dal bianconero
Il 3-4-3 della Juve e Alisha: l'idea di Canzi sulla Lehmann e l'indizio© Getty Images

Oltre la popolarità e i followers… c’è di più? L’approdo di Alisha Lehmann in bianconero è già diventato il primo tormentone dell’estate 2024. Certamente il profilo più mediatico della storia delle Women, certamente il primo ad arrivare a Torino in un “pacchetto” qual è quello dell’operazione Douglas Luiz. Certamente anche un nome fuori budget e fuori profili indicati da Braghin quando, in primavera, è stato interrogato sul mercato estivo: «Ci muoveremo su tre tipologie di profili: almeno una giocatrice rientrerà dal prestito (Beccari, fatto, ndr). Poi dovremo essere bravi a individuare giovani straniere pronte a sbocciare, come successo con Grosso, e nuovi innesti d’esperienza in cerca di riscatto, a cui dare nuovi stimoli per rilanciarsi, come accaduto per Peyraud-Magnin». Così aveva parlato il direttore.

La svizzera classe 1999 non rientra in nessuna delle tre suddette “categorie”, è evidente. Non certo per incoerenza, quanto perché, alla luce degli sviluppi della vicenda, il suo sarebbe un arrivo imprevedibile/imprevisto per chi stava lavorando al progetto Women. Ma appunto, il suo ingresso nello spogliatoio bianconero – al netto di 28 milioni di seguaci e di un ritorno mediatico garantito per tutto il club – deve cominciare a essere analizzato anche dal punto di vista tecnico/tattico per una giocatrice, di professione attaccante esterno, che proviene da uno dei campionati più prestigiosi (la Super League inglese dove ha giocato, ultimo in ordine di tempo, nell’Aston Villa, ma anche nell’Everton e nel West Ham) e veste la maglia della Nazionale dal 2017.

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Alisha Lehmann nel 3-4-3 di Canzi 

Il 3-4-3 a cui sta lavorando il nuovo tecnico Canzi la colloca nel gruppo degli attaccanti esterni in cui ci sono Cantore, punta di diamante del reparto e punto di riferimento della nuova Juve, Beccari, appena rientrata dal prestito al Sassuolo e con enormi prospettive, Thomas e Garbino, entrambe arrivate in bianconero lo scorso anno: Lehmann entrerebbe in questo “gruppetto” ed è evidente che in questo caso a farne le spese sarebbe una delle ultime due, con Maelle – unica mancina – che sembrerebbe essere quella più a rischio.

Senza dimenticare che bisogna tener conto anche del numero delle straniere, elemento che vincola fortemente le scelte del club. Il nome di Bonansea non manca per errore, ma perché la numero 11 – il cui rinnovo per un anno è atteso a giorni – rientrerà nei 4 esterni (per due posti) di centrocampo, insieme alla certezza Boattin, al nuovo arrivo Bergamaschi e alla tedesca Krumbiegel, classe 2000, primo colpo estivo. Corsa e velocità sulle fasce, l’uno e l’altro gruppetto, a favore di una punta centrale che Braghin sta cercando tra i profili stranieri per sostituire probabilmente Nystrom e affiancare all’indiscussa Girelli. Il posto per Lehmann, insomma, va fatto e questo non sarà l’unico esame d’ammissione con cui Canzi si affaccerà alla sua nuova avventura. Perché anche gli equilibri dentro lo spogliatoio andranno gestiti attentamente, cosicché il nuovo ciclo invocato dal direttore possa iniziare sotto i più benevoli auspici.

 

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Oltre la popolarità e i followers… c’è di più? L’approdo di Alisha Lehmann in bianconero è già diventato il primo tormentone dell’estate 2024. Certamente il profilo più mediatico della storia delle Women, certamente il primo ad arrivare a Torino in un “pacchetto” qual è quello dell’operazione Douglas Luiz. Certamente anche un nome fuori budget e fuori profili indicati da Braghin quando, in primavera, è stato interrogato sul mercato estivo: «Ci muoveremo su tre tipologie di profili: almeno una giocatrice rientrerà dal prestito (Beccari, fatto, ndr). Poi dovremo essere bravi a individuare giovani straniere pronte a sbocciare, come successo con Grosso, e nuovi innesti d’esperienza in cerca di riscatto, a cui dare nuovi stimoli per rilanciarsi, come accaduto per Peyraud-Magnin». Così aveva parlato il direttore.

La svizzera classe 1999 non rientra in nessuna delle tre suddette “categorie”, è evidente. Non certo per incoerenza, quanto perché, alla luce degli sviluppi della vicenda, il suo sarebbe un arrivo imprevedibile/imprevisto per chi stava lavorando al progetto Women. Ma appunto, il suo ingresso nello spogliatoio bianconero – al netto di 28 milioni di seguaci e di un ritorno mediatico garantito per tutto il club – deve cominciare a essere analizzato anche dal punto di vista tecnico/tattico per una giocatrice, di professione attaccante esterno, che proviene da uno dei campionati più prestigiosi (la Super League inglese dove ha giocato, ultimo in ordine di tempo, nell’Aston Villa, ma anche nell’Everton e nel West Ham) e veste la maglia della Nazionale dal 2017.

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Il 3-4-3 della Juve e Alisha: l'idea di Canzi sulla Lehmann e l'indizio
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Alisha Lehmann nel 3-4-3 di Canzi