Ivan Buhajeruk, dallo streaming al calcio giocato

Il più popolare streamer d’Argentina, nome d’arte Spreen, ha firmato per il CD Riestra e potrebbe debuttare contro il Boca Juniors
Ivan Buhajeruk, dallo streaming al calcio giocato

Secondo il report “Gaming as a Driver and Disrupter in Technology”, il giro d’affari mondiale degli eSport nel 2023 è stato di 385 miliardi di dollari e fino al 2027 si prevede una crescita del 9,2 per cento. Questi sport da salotto sono rimasti per tanti anni nascosti a esclusivo appannaggio dei gamer, poi diventati youtuber e infine streamer, passati dai videogiochi a quelli online collegandosi e giocando insieme e contro gli altri fino a sbarcare in rete: da YouTube alle piattaforme di streaming, prima Twitch, letteralmente esplosa durante la pandemia, a Kick, con numeri di visualizzazioni da fare impallidire. E se da una parte gli eSport si sono ricavati il proprio spazio nel mondo, fino ad arrivare a giocare Mondiale, Champions, ecc. dei rispettivi videogiochi, dall’altra gli streamer hanno contaminato il giornalismo, soprattutto sportivo, grazie alla loro capacità di raggiungere milioni di utenti, soprattutto quella Generazione Z così difficile da interpretare. Se, infatti, molti campioni si fanno intervistare da questi giornalisti non giornalisti – definizione del magazine Rolling Stone –, non è tanto o solo per la loro bravura o un ambiente meno ansiogeno e polemico del giornalismo tradizionale, ma perché così possono raggiungere un pubblico nuovo e più giovane per i loro business: do ut des

Dal computer al campo

È notizia di questi giorni, però, che Ivan Buhajeruk, lo streamer più famoso d’Argentina, noto come Spreen, ha firmato per il CD Riestra, squadra di Buenos Aires che milita nella Primera Division e che attualmente è decima in classifica, davanti al Gimnasia LP e dietro al Belgrano. Un passaggio dal divano, anzi dalla poltrona – quelle da gamer e/o streamer sono molto gettonate –, al campo che sembra ricordare il video di Take On Me del gruppo norvegese a-ha, attraversando quel confine che pareva invalicabile: da una parte gli eSport, dall’altra il calcio giocato, due discipline diverse e non solo per la preparazione fisica. Ivan Buhajeruk, in arte Spreen, aveva già fatto parlare di sé passando da Twitch a Kick e portandosi dietro milioni di follower, guadagnando molti più soldi e ricordando a tutti e tutte che sono pochi quelli che si arricchiscono con questi lavori, mentre tutti gli altri fanno numero per mantenere in vita le varie piattaforme online. Ma la notizia che ha fatto scalpore, non solo in Argentina, è stata il tesseramento da parte del club di proprietà di Fabio Pirolo – chiare origini italiane – e allenato da Guillermo Durò; club che ha uno stadio da 3mila posti. 

L’esordio contro il Boca

In realtà il tesseramento è solo una mossa di marketing per entrambi. Da una parte il CD Riestra diventerà il club più famoso tra i più giovani follower di Spreen, raggiungendo un pubblico impossibile da ‘acchiappare’ altrimenti. Dall’altra Ivan Buhajeruk è diventato una figurina del campionato argentino, che – ci scommettiamo – avrà un valore particolare tra gli appassionati, sperando di avere anche una propria card in EA Sports FC 25. Noto anche come FC 25, è un videogioco di calcio e rappresenta il secondo capitolo della serie EA Sports FC, il 32º della lunga tradizione dei giochi di simulazione calcistica di EA Sports. Il gioco è stato pubblicato il 27 settembre ed è disponibile su diverse piattaforme. La copertina della Ultimate Edition presenta Gianluigi Buffon, Aitana Bonmatí, Jude Bellingham, Zinedine Zidane e David Beckham circondati dai trofei conquistati durante le loro carriere, simboleggiandone il successo. Quella della Standard Edition presenta invece Jude Bellingham. Secondo alcuni addetti ai lavori argentini è molto probabile che Ivan Buhajeruk non scenda mai in campo con la maglia bianconera, ma già circola in Rete la voce che potrebbe esordire nella sfida contro il Boca Juniors che si giocherà tra circa un mese. Chissà. Una cosa è certa, la pubblicità per entrambi non manca e si autoalimenta vicendevolmente. Il che dice molto della forza degli eSport e delle piattaforme digitali, un po’ meno del calcio giocato: il quale rischia di perdersi all’affannosa ricerca di ‘follower’.

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