La Bolivia alza il tiro: il precedente in Copa Libertadores

La nazionale boliviana vuole giocare le prossime partite di qualificazione mondiale nella città di El Alto, a oltre 4mila metri di altezza
La Bolivia alza il tiro: il precedente in Copa Libertadores© EPA

Mentre si sta giocando la Copa America negli Stati Uniti, la federazione boliviana sta cercando di cambiare la sede delle partite per le qualificazioni mondiali. Attualmente, nel girone della CONMEBOL, la Bolivia è penultima con tre punti in sei partite, 4 gol fatti e 14 subiti. Ma a soli 4 dal Brasile, sesto, nell’ultima posizione buona per qualificarsi direttamente, mentre il settimo andrà agli spareggi. Fino a ora la Bolivia ha giocato allo stadio Hernando Siles di La Paz, 3.640 metri sul livello del mare, dove ha perso 3-0 contro l’Argentina, 2-1 contro l’Ecuador e vinto 2-0 contro il Perù. La nazionale boliviana non partecipa a un Mondiale dal 1994, negli Stati Uniti, precedentemente ha giocato quello del 1930 e quello del 1950, sempre eliminata al primo turno. In Copa America, invece, vanta un secondo posto nel 1997 – perdendo proprio a La Paz 3-1 la finale contro il Brasile di Edmundo e Ronaldo – e la vittoria casalinga del 1963. 

Le regole FIFA e quelle CONMEBOL

Le regole internazionali prevedono che sia La FIFA ad approvare o respingere le sedi in cui disputare le qualificazioni mondiali, ma all’interno della CONMEBOL esiste un accordo amichevole per evitare situazioni estreme. Un esempio? La Colombia non dovrebbe spostarsi da Barranquilla, livello del mare, a Bogotà 2.600 metri di altezza. Però questa non è una regola o una disposizione ufficiale della confederazione sudamericana, così per Qatar 2022 l’Ecuador ha giocato a Quito (2.850 metri) e Guayaquil (4 metri sul livello del mare), il Cile a Santiago (570) e Calama (2.260); con i tifosi delle rappresentative nazionali sudamericane che chiedono sempre di veder giocare le loro partite in tutto il Paese per non favorire sempre le stesse città. E di fatto non esistono restrizioni FIFA che impediscano alle federazioni di scegliere una o più sedi per le qualificazioni mondiali. 

A Zigo Zago c’era un mago

L’attuale Ct della Bolivia è una vecchia conoscenza del calcio italiano, Antônio Carlos Zago, vincitore con la Roma dello storico scudetto del 2001. A lui la scelta di El Alto piace particolarmente: «Penso che, per le qualificazioni, avremo condizioni migliori per competere perché giocheremo a El Alto. A noi, in realtà, non importa dove giocheremo, ma più in alto è meglio è. Tutti sanno che abbiamo quest’arma, tanti giocatori giocano a El Alto e quando arriviamo lì è tutto diverso. Fisicamente stiamo meglio, mentre in pianura non siamo bravi come gli altri». La battaglia tra la FIFA e la Bolivia era già iniziata nel 2008, quando il governo del calcio mondiale guidato da Joseph Blatter voleva vietare alla nazionale boliviana di giocare a La Paz, considerata troppo alta per gli avversari. Fu addirittura Diego Maradona ad appoggiare Evo Morales, presidente del Paese andino, contro la FIFA, nemico giurato di entrambi. 

Il precedente in Copa Libertadores

La CONMEBOL aveva già dato il benestare per le partite di Copa Libertadores e Copa Sudamericana, affermando che si poteva giocare allo stadio Municipal di El Alto; grazie anche alla pressione della sindaca Eva Copa, in carica dal 2021, che ha perorato la causa dell’Always Ready, squadra cittadina: «Si gioca dove si vive e sarebbe storico avere a El Alto la Copa Libertadores», aveva affermato. Tanto che l’Always Ready, tra febbraio e marzo di quest’anno, ha giocato la seconda fase dei preliminari vincendo contro i peruviani dello Sporting Cristal 6-1 in casa e perdendo 3-1 a Lima, uscendo però alla terza contro gli uruguaiani del Nacional ai rigori, dopo l’1-0 casalingo e l’1-2 a Montevideo. Il Ct Zago non vede l’ora di riprendere le qualificazioni mondiali e di farlo al Municipal di El Alto, giocandosi tutte le chance possibili per il Mondiale del 2026 che si disputerà in Canada, Messico e Stati Uniti. Una speranza ridotta al lumicino, visto che dopo le prime due partite perse, 2-0 contri gli statunitensi e 5-0 contro l’Uruguay, è di fatto già fuori dalla Copa America. L’altura, quindi, resta la sua unica opzione tattica per mettere in difficoltà gli avversari.

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