De Ligt, c’era una volta un talento da 85 milioni: il crollo dell'ex Juve

Prestazione pessima contro il Liverpool e a Manchester iniziano già a preoccuparsi: cosa sta succedendo al difensore olandese

C'era una volta un predestinato. C’era una volta un difensore giovanissimo, inseguito da mezz’Europa, ma su cui per prima riuscì a mettere le mani la Juventus, strappando un assegno da 85 milioni di euro, cosa mai successa prima in Italia per un difensore. Da quel giorno sono passati poco più di cinque anni, e la domanda che ci si pone è: che fine ha fatto Matthijs de Ligt? Chiaramente, sappiamo benissimo dove il venticinquenne olandese sia: arrivato a Manchester nei giorni scorsi dopo l’addio al Bayern Monaco.

La domanda riguarda più che altro dove sia il vero de Ligt, quel difensore centrale che nell’aspettativa di tanti sarebbe dovuto diventare il miglior interprete al mondo di quel ruolo. In verità, come eloquentemente testimoniano anche le cifre relative alle sue cessioni, il ragazzo di Leiderdorp non si è mai trasformato in quello che ci si aspettava potesse diventare. E se alla Juventus il suo alternare di gare buone e altre così così, condite da errori a volte anche marchiani (i tifosi bianconeri ricordano ancora qualche tocco di mano di troppo nella propria area), poteva essere giustificato dalla giovanissima età (quando arrivò a Torino aveva solo 19 anni), qualche sospetto maggiore che la sua carriera non stesse andando precisamente dove ci si aspettava lo si è avuto durante l'esperienza in Germania, al Bayern Monaco, club che nell’estate del 2022 lo aveva prelevato proprio dalla Juve per 67 milioni più 10 di bonus.

La parabola De Ligt

Dopo un primo anno condito, anche lì, da qualche buona prestazione, ma da troppi errori individuali che avevano destato più di una preoccupazione, nella passata stagione i bavaresi si erano tutelati prendendo Kim, il centrale coreano che tanto bene aveva fatto nel Napoli dello scudetto. Da lì, complice anche un rapporto mai decollato con Tuchel, è iniziato per lui un periodo difficile, fatto di tante panchine e di altre prestazioni non in linea con le aspettative. Tanto che l’olandese, già a metà stagione e nonostante la consapevolezza che Tuchel non sarebbe comunque rimasto alla guida del club, aveva deciso di cambiare aria. Ed è così che questa estate ha detto sì alla chiamata di un vecchio amico, forse l’ultimo allenatore ad essere riuscito a tirare fuori il meglio dal biondo olandese: la sua ex guida all’Ajax, Erik ten Hag. Lo United ha accontentato la richiesta del tecnico, sborsando circa 60 milioni di euro (valutazione di nuovo più bassa rispetto alla precedente).

Domenica contro il Liverpool l’olandese ha fatto il suo esordio da titolare al centro della difesa dei Red Devils. E se il buongiorno, come si dice, si vede dal mattino, allora è giusto che anche dalle parti di Manchester inizino a preoccuparsi. Prestazione pessima, come in verità quella dell'intera squadra. Sempre in ritardo nelle chiusure su Luis Díaz, che ha fatto fare al povero de Ligt una figura tutt’altro che memorabile. È chiaro che siamo solo all’inizio, e giudicare un calciatore da una sola prestazione non è né giusto né utile. Il tempo è ancora dalla parte di de Ligt, anche se gli anni ormai non sono più 19 come quando arrivò alla Juventus.

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