Questo Manchester United fa male anche alla Premier League

Ten Hag sempre in crisi e nel mirino: la sua squadra a Copenaghen ha di nuovo rovinato tutto nel finale
Questo Manchester United fa male anche alla Premier League© Getty Images

Un cupo ritorno a casa, ieri mattina, per il Manchester United. Cupo, come altre volte, ma peggiorato dagli eventi della sera prima al ParkenStadion di Copenaghen: se perdi giocando male ti deprimi, se perdi giocando bene ma rovinandoti con errori e distrazioni è ancora peggio, perché non sai come uscirne. È quanto accaduto mercoledì sera: avanti 2-0 con due tocchi di Rasmus Hojlund, in grado di controllare lunghi tratti della partita e di sembrare a proprio agio in un ambiente molto carico, lo United una volta perso per espulsione Marcus Rashford, espulsione da molti addetti ai lavori ritenuta eccessiva, in un attimo ha perso tutto, concendendo il pareggio nei minuti di recupero del primo tempo.

Segno di una squadra che inconsciamente non credeva di potercela fare e alla prima occasione ha mollato? No: perché in caso contrario lo United in 10 contro 11 non sarebbe riuscito ad andare avanti 3-2, seppur su rigore. Il tracollo finale è avvenuto per cause indipendenti da tattiche e tecnica, semplicemente per distrazioni seriali in area di rigore di fronte al prevedibile assedio del Copenhagen, ed è abbastanza grottesco che Dalot per due volte non abbia saputo vigilare sul secondo palo e sull’area immediatamente più interna. Comunque sia, ultimo posto nel girone e speranza di passaggio alla fase successiva solo con vittorie a Istanbul contro il Galatasaray e in casa contro il Bayern, circostanza che si commenta da sola.

Manchester United, Ten Hag sotto pressione

Ten Hag ovviamente è sotto costante pressione, ma i problemi sono quelli già delineati alla vigilia, e di cui avete letto mercoledì mattina, mai risolti: l’inserimento di Alejandro Garnacho al posto di Antony, ma con fascia invertita con Rashford, ha peraltro rappresentato un miglioramento netto nel rendimento del reparto, così come la solidità di Jonny Evans nel centrosinistra della difesa, accanto ad Harry Maguire, ma il nordirlandese è durato poco più di 10’ e Raphael Varane, entrato al suo posto, è parso stranito, come altre volte negli ultimi tempi, come se ogni volta si stupisse di non essere titolare nonostante il suo status. Ten Hag dunque ci ha provato e ci stava riuscendo, e vedere che anche stavolta è crollato tutto è ancora peggio.

L’opposto di Manchester City e Arsenal che in Europa - un po’ più il City, un po’ meno i Gunners - riescono quasi sempre a far quadrare i conti. I loro tifosi, e i tifosi di altre squadre di Premier League, devono però stare attenti, quando ridono dello United: come ha ben spiegato l’Athletic alcune settimane fa, un fallimento dei Reds (e del Newcastle) abbasserebbe il quoziente in grado di assegnare un posto nella nuova Champions League ad un’eventuale quinta squadra di Premier League, per cui se tifi per una candidata al quinto posto devi augurarti che le due inglesi di minor successo europeo in questa stagione vadano comunque più avanti possibile.

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