De Zerbi alla Bielsa, Marsiglia sogna: il calcio visionario che sfida il Psg

In Ligue 1 l'Olympique si propone come candidata al titolo dopo anni di sofferenza. E anche altre rivali dei parigini si rafforzano

Nel maggio del 2014, il Vieux Port di Marsiglia, la città più calda e passionale della Francia, si vestiva a festa per l’arrivo di Marcelo Bielsa, storico tecnico argentino la cui idea di calcio entusiasmava tantissimo i tifosi locali. Profeta di un gioco armonioso, sempre alla ricerca dello spettacolo e, soprattutto, convinto che prima di ogni cosa venisse la tutela del possesso di palla e l’associazione tra i calciatori, il guru sudamericano fece sognare la piazza marsigliese. Un inizio sfolgorante, nel quale la sua squadra rimase prima fino alla 20esima giornata, fece sognare tutta la città. Il successivo crollo nel girone di ritorno, che non permise di accedere neanche alla Champions League, non intaccò l’idillio tra i tifosi Phoceens e lo stesso Bielsa, che ancora oggi viene ricordato con tantissimo affetto dai tifosi locali.

De Zerbi ha stregato Longoria

Dieci anni dopo, un altro visionario del calcio, che ha detto di ispirarsi non poco ai dogmi tattici e filosofici del ‘Loco’, approda al Vélodrome con la stessa dose di speranza di riportare una grande del calcio francese ai fasti di un tempo. Trattasi di Roberto De Zerbi, allenatore rampante che dopo aver sentito che l’atavica resistenza al virtuosismo d’italica concezione potesse limitarne le ambizioni, ha deciso di cercare l’avventura all’estero. L’exploit al Brighton ha permesso ai Seagulls di ottenere la prima e storica qualificazione in una competizione europea e ne ha ingigantito l’aura di sperimentatore di successo. E nonostante una seconda stagione senza buoni risultati, il suo modo di fare calcio ha convinto il presidente del Marsiglia Pablo Longoria, uno che ha sempre gli occhi puntati sull’Italia, a scommettere su di lui. Un all-in di quelli importanti, perché al Vélodrome la pazienza dei tifosi è inversamente proporzionale al loro trasporto. Scegliere la panchina dell’OM non sarà stato difficile per un sognatore come il tecnico bresciano, che da calciatore ha giocato a Catania e a Napoli e da allenatore si è formato a Foggia e a Palermo. Il coefficiente di difficoltà in questo primo tuffo nel Vieux Port, con la monumentale chiesa di Notre Dame de la Garde sullo sfondo, è però piuttosto elevato. Perché in un campionato dove il Paris Saint Germain ha lasciato briciole negli ultimi anni, l’alta borghesia si è rinforzata puntando direttamente al secondo posto, creando così un’enorme competitività nelle zone alte della classifica. Se il Monaco e il Lille si sono consolidate nella zona che va dal secondo al quarto posto, oggi c’è da registrare la voglia dell’altro Olympique, quello di Lione, di tornare grande, oltre alle pretese di un Nizza potenzialmente in crescita.

L'Olympique sogna con De Zerbi

De Zerbi, dunque, ha scelto una piazza bollente che può dare grandissime soddisfazioni ma anche far crollare il terreno sotto i piedi in caso di inizio stentato. Il debutto sabato in casa del Brest, fresco di sorprendente terzo posto l’anno scorso, è già una trappola per il bresciano, che dovrà aver dimostrato di aver già inculcato ai suoi giocatori i suoi credi tattici al massimo. Le sensazioni delle amichevoli pre-campionato sono buone, e l’arrivo di giocatori importanti fa ben sperare. Tra tutti, oltre al redivivo Mason Grenwood, vi è il centrocampista danese Pierre-Emile Hojbjerg, che nella sua conferenza stampa di presentazione ha ammesso: «In un club come Marsiglia il tempo non c’è». De Zerbi, chiamato a quella che è la sua prima grande prova in uno scenario imponente, lo sa meglio di tutti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...