"Mi godevo la pensione, ho sentito la sfida: al Barcellona non puoi dire no"

Wojciech Szczesny ha parlato del suo trasferimento in blaugrana dopo la rescissione con la Juve e l'annuncio dell'addio al calcio: "Penso di essere ancora a un buon livello"

Lavora duramente per recuperare il tempo perso e presentarsi all'ennesima sfida della sua carriera ai massimi livelli. Wojciech Szczesny è tornato sui suoi passi, ha messo di nuovo i guanti, pronto a volare da un palo all'altro, cancellando quella parola 'ritiro' annunciata poche settimane dopo la rescissione con la Juve. Il Barcellona, su 'assist' di Lewandowski, lo ha chiamato dopo il grave infortunio di Ter Stegen e questa volta Tek il fascino azulgrana non è riuscito a pararlo. "Se un mese fa o anche il giorno prima dell'infortunio di Marc mi avessero detto che avrei giocato nel Barça avrei riso senza sosta", racconta in un'intervista rilasciata al quotidiano catalano Sport, il cui sito pubblica un'anticipazione. "Non potevo immaginare di dire sì a nessuna sfida, ma quando il telefono squilla e dipende solo da te, dalla tua decisione...Puoi pensare, immaginare, progettare... ma la proposta è lì e ti chiedi: 'Posso dire no al Barça?' E la risposta è che non puoi dire 'no'. Se dici 'no' a un club del genere, vuol dire che non hai le palle o non hai abbastanza coraggio per una sfida come questa - spiega il polacco ex Juve -. Penso di avere ancora dentro di me la passione di sempre, di essere ancora a un livello in cui posso essere utile e aiutare la squadra, è per questo che ho accettato".

Szczesny-Barça, questione di karma

Secondo quanto riferito da Sport nell'anticipazione dell'intervista, Szczesny ritiene che il 'karma' in questa vicenda ha avuto il suo ruolo, spiegando che con la Juve si era lasciato bene ma allo stesso tempo pensava di poter essere ancora utile alla causa bianconera per un'altra stagione. Chiusa quella parentesi "da gentiluomo" ecco un'occasione d'oro. "Ero felice e mi godevo la mia pensione, ma essere felice non è abbastanza nella vita - dice l'ex Roma e Juventus -. È bello, stai bene, ma quando senti la sfida, quando senti di voler spingere te stesso in qualcosa di straordinario, qualcosa che le persone ricorderanno, allora vince la motivazione".

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