Real Madrid e "Metodo Pintus": cos'è lo stress test e a cosa servono le mascherine

Raul Notario spiega ad As la tecnologia utilizzata dal preparatore italiano per i suoi allenamenti con i blancos

Da Torino a Madrid, ma Antonio Pintus è impossibile non conoscerlo. È uno dei preparatori atletici più vincenti in assoluto a livello europeo e attualmente lavora nello staff di Carlo Ancelotti al Real da diverse stagioni ormai. Famoso per i suoi test atletici e fisici durante il ritiro pre stagione dove dai suoi calciatori viene definito il 'Diavolo' e non è poi così difficile capire il perché. I blancos ormai conoscono il 'metodo Pintus' da diversi anni e ogni stagione è sempre infernale affrontare quel momento dell'allenamento. Lo spiega Raul Notario, preparatore fisico e direttore sportivo presso l'Università Alfonso X el Sabio (UAX) oltre che direttore delle operazioni presso la UAX Rafa Nadal School of Sport, ad As.

Il metodo Pintus, le mascherine e la preparazione

"Quello che fanno i giocatori del Real Madrid è uno stress test con un dispositivo portatile" dice Notario. "Lo eseguono con un sistema in grado di misurare la capacità massima di ossigeno (VO2 max) e viene fatto attraverso una mascherina che serve per conoscere la capacità respiratoria di ogni calciatore attravero un elettrocardiogramma e l'analisidei gas come l'anidride carboni". Insomma, un mix di tecnologia e scienza nulla di trascendentale se non che l'esercizio viene svolto portando il fisico del giocatore al suo massimo sforzo. "Il metodo Pintus viene eseguito con le classiche navette: da una parta all'altra del campo incrementando la tua velocità ad ogni segnale acustico" spiega Notario.

Una durata massima di 15-20 minuti dove poi ogni dato viene inviato a un pc portatile in presa diretta e su cui poi lo staff e il preparatore possono programmare i carichi di lavoro settimanali e mensili della squadra. Un mode per sapere fino "a quanto Pintus può spingere i suoi calciatori durante gli allenamenti". Le maschere utilizzate dal Real Madrid sono modelli Cosmed V5 e possono costare 30mila euro ciascuna compresi anche tutti i software per tenere traccia dei dati. Un metodo faticoso, per chi lo esegue, ma comunque efficace perché riesce ad affinare il lavoro e renderlo personalizzato per ogni calciatore. 

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