Chi è Endrick, la nuova stella del Real Madrid: segreti e curiosità

Appena maggiorenne, il nuovo fenomeno brasiliano si aggrega alla alla squadra stellare di Ancelotti
Chi è Endrick, la nuova stella del Real Madrid: segreti e curiosità© EPA

Era da tre lustri, dai tempi in cui sbocciò Neymar, che il calcio brasiliano “pentacampeão do mundo” non sfornava un talento di proporzioni così immani. Un “teenager” in grado di regalare emozioni, di far innamorare, stregare, coinvolgere e soprattutto suscitare la famosa “alegria” (rigorosamente scritto con un sola elle, alla portoghese appunto) in un popolo che sfiora i 220 milioni di abitanti e che ha il calcio, meglio “o futebol”, nelle vene. Perché tutto il Brasile s’accende, vibra e s’esalta per “A nova pérola”, la nuova perla. Un ragazzo che fa mirabilia in campo. Attaccante funambolico ed esplosivo. Nato per marcare un’epoca.

Pagato 60 milioni +12

Endrick Felipe Moreira de Sousa, stella ormai ex del Palmeiras, domani compirà 18 anni e da neomaggiorenne potrà (finalmente) firmare per il Real Madrid. Pronto a mettersi agli ordini di Carlo “Magno” Ancelotti in quello squadrone iperstellare della prossima stagione non a caso già ribattezzato “Real Madream” dai tifosi bianchi. Una formazione che fa sognare. Il presidente mecenate Florentino Pérez nel dicembre 2022 lo aveva pagato il corrispettivo di 72 milioni di euro (60 di clausola più 12 di incentivi, contratto fino al 2027 con opzione di ulteriori tre anni e salario iniziale da 2 milioni a stagione) lasciandolo maturare nel Palmeiras. Con la maglia del “Verdão” la “joia” ha già conquistato gli ultimi due “Brasileirão”, gli ultimi due campionati paulisti e la penultima “Supercopa do Brasil” (l’ultima l’ha invece persa, solo ai rigori, nella finale-derby di febbraio contro il San Paolo a Belo Horizonte)

Con l'Uruguay 120'

Dopo l’eliminazione ai rigori contro l’Uruguay nei quarti di “Copa América”, Endrick è rientrato dagli Stati Uniti ed è partito per una breve vacanza in cui ha dedicato molto spazio all’allenamento atletico così da presentarsi in forma smagliante al Bernabéu. Il ct Dorival Júnior lo ha utilizzato in tutte e 4 le partite disputate dai verdeoro in terra nordamericana: ma se contro Costa Rica, Paraguay e Colombia è stato inserito solo nel finale, con l’Uruguay è partito titolare ed è rimasto in campo sino al bruciante epilogo dei tiri dal dischetto. Il fenomeno di Taguatinga (periferia della capitale Brasília) non ha sciorinato giocate strabilianti come al solito, ma la sua classe è indiscutibile e il contesto in cui s’è trovato non lo ha aiutato: la “Seleção” attraversa una crisi profonda, occupa una mortificante sesta posizione (su 10 squadre) nel girone sudamericano di qualificazione mondiale ed è scesa al 5° posto nell’ultimo “ranking” Fifa.

Come il primo Pelé

Il talento di Endrick è abbacinante come l’insaziabilità con cui sta bruciando le tappe della carriera. È una forza della natura che si fonde con una tecnica squisita. Un Pelé prima maniera, quello che vinse i Mondiali svedesi del ’58 non ancora diciottenne. La differenza è il piede preferito: destro per “O Rei”, il mancino per “Lukakinho” come lo chiamano a San Paolo per via dei muscoli ipertrofici anche se la sua complessione (173 centimetri, 68 chili) non è certo da peso massimo...

Il pittore olandese

Pochissimi, persino in Brasile, conoscono la storia del suo curioso nome di battesimo che nulla ha del “mundo latino”. Suo papà Douglas Sousa, ai tempi poverissimo e disoccupato come la puerpera Cíntia Ramos, era alla ricerca di un nome importante e diverso da tutti gli altri per il neonato. Un appellativo insolito e distintivo. Possibilmente unico. Navigò per ore su internet finché trovò il nome adatto al primogenito. Quello di un pittore paesaggista olandese del 17° secolo: Hendrick Avercamp, allievo di Pieter Bruegel. Alcune sue opere sono esposte al Rijksmusem di Amsterdam, altre alla National Gallery di Londra e altre ancora acquistate dalla Regina Elisabetta II d’Inghilterra per la propria collezione nel Castello di Windsor. E poco importa se poi all’anagrafe brasiliana, al momento di registrare il bimbo, si sia persa l’acca iniziale...

Una "saetta" mancata

Tuttavia il suo nome avrebbe potuto essere nientemeno che quello del più grande giocatore nella storia del Real Madrid, la gloria eterna Alfredo Di Stefano detto “Saeta Rubia” (saetta bionda), le prime 5 Coppe dei Campioni vinte consecutivamente negli Anni ’50 andando in gol in ognuna delle finali. Aneddoto rivelato dallo stesso brasiliano: «Avrei potuto chiamarmi Di Stefano, poi però mio padre decise diversamente».

Con il Real Madream

«In precedenza sono già stato a Madrid due volte - la rivelazione di Endrick - . Ho visitato il Bernabéu e la Ciudad Real Madrid, ho incontrato Ancelotti, ho parlato con alcuni dei miei prossimi compagni come Camavinga e Tchouaméni oltre ai brasiliani. Non vedo l’ora di cominciare. La squadra è una meraviglia: sembra un videogioco. Mbappé? Mi piace la sua velocità, la sua tecnica, il suo piede destro quando cerca di aprirlo ma all’ultimo momento lo chiude».

Casa e lavoro per papà

Quando aveva 4 anni suo papà Douglas Sousa postò su “YouTube” i migliori video dell’enfant terrible in azione. Si fecero avanti le 4 grandi squadre pauliste: San Paolo, Corinthians, Santos e Palmeiras. La scelta cadde sul “Verdão”, unico club a offrire al signor Douglas un impiego come addetto ausiliare alle pulizie, un alloggio decoroso e in più 5.000 “reais” - circa mille euro - in contanti. Subito il “garoto brasiliense”, il ragazzo di Brasília (oltre duemila chilometri di distanza da San Paolo), cominciò a segnare valanghe di gol in tutte le selezioni giovanili: 170 in 172 partite prima di compiere 16 anni. E cominciò la “Endrickmania”.

Gabriely, sexy fidanzata

Il diamante di Taguatinga è sbarcato da pochi giorni nella capitale spagnola con i suoi genitori, la sorella maggiore Lavinia, il fratellino Noah Gael e la provocante fidanzata Gabriely Miranda, sexy modella che ha quasi 4 anni più di lui. Inizialmente lo accompagnerà per qualche tempo anche il suo agente Frederico Pena, ex fondatore di Tfm Agency assorbita dalla Roc Nation Sports Brazil (sede a San Paolo) di cui è ora il Ceo. Si tratta della costola sudamericana dell’influente Roc Nation che fa capo al proprietario Jay-Z, noto rapper newyorchese marito dell’altrettanto celebre cantante texana Beyoncé. In attesa della presentazione (27 luglio) è andato ad abitare in una grande villa su due piani, con piscina, nel lussuoso complesso residenziale de “La Moraleja”. Scelta dettata pure dalla vicinanza con la “Ciudad Real Madrid” di Valdebebas. Anche CR7 viveva lì e oggi vi risiedono i compagni “Vini” e Rodrygo.

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