Nico Williams sogno proibito del Barcellona, Chelsea e Arsenal si inseriscono

La situazione debitoria del club blaugrana impedisce l’affondo sullo spagnolo. L’Athletic Bilbao non fa sconti: per cederlo servono 58 milioniLa situazione debitoria del club blaugrana impedisce l’affondo sullo spagnolo. L’Athletic Bilbao non fa sconti: per cederlo servono 58 milioni

BARCELLONA - Tre anni fa l'addio a sorpresa di Lionel Messi che, tra le lacrime, rimpiangeva di essersi fidato di Joan Laporta. Il presidente catalano, infatti, gli aveva promesso un'offerta di rinnovo che non gli è mai stata recapitata. Con l'addio della Pulga, il Barcellona toccava il fondo con l'aggravante che, parallelamente, Florentino Pérez dava il via all'ennesima ricostruzione trionfale del Real Madrid con la promozione in prima squadra di Vinicius e Rodrygo e gli arrivi dalla Francia di Eduardo Camavinga e Aurelien Tchouameni. L'anno scorso, poi, è stato il turno di Jude Bellingham, mentre quest'anno è toccato a Kylian Mbappé (e Endrick).

La 'sofferenza' del tifoso catalano

No, non è affatto semplice essere, da qualche tempo a questa parte, tifoso del Barça. Fatta eccezione per l'illusoria Liga vinta l'anno scorso, infatti, il popolo blaugrana è stato costretto a incassare delusioni su delusioni, comprese le altre promesse non mantenute dal proprio presidente che pur assicurando di aver salvato il club dal fallimento non è ancora riuscito a riappropriarsi, fino in fondo, delle proprie risorse economiche. E già, perché fino a quando non riuscirà a ripianare i debiti, il Fair Play Finanziario della Liga - ben più rigido di quello della Uefa - non gli permetterà di poter tornare alla regola dell'1-1: ossia di poter spendere un euro per ogni euro incassato. E se è vero che dall'1-4 si è passati all'1-2, è altrettanto vero che, in queste condizioni, la società catalana non può lanciare l'offensiva finale per Nico Williams.

Strada in salita per Nico Williams

L’Athletic Club di Bilbao non farà sconti: se il Barça vorrà portarlo via dalla Catedral dovrà sborsare fino all’ultimo centesimo dei 58 milioni previsti dalla sua clausola di rescissione. Una cifra che, in questo momento, è fuori dalla portata del club blaugrana che, dalla sua, sta provando a chiudere il rinnovo con la Nike che dovrebbe garantirgli 150 milioni di bonus iniziali e un “ingaggio” stagionale da 90 milioni: «Se il Barça torna alla regola dell’1-1 può affrontare l’acquisto di Nico Williams», ha assicurato Javier Tebas quando gli hanno chiesto se fosse vero quanto affermato da Laporta («ce lo possiamo permettere»). E la verità è che, questioni tecnico-tattiche a parte, quello del miglior calciatore della recente finale dell’Europeo è un ingaggio strategico per un Barcellona che vuole ripartire sia dal punto di vista sportivo che mediatico. E non c’è dubbio che consegnare a Hansi Flick la coppia d’oro (quella che Nico forma assieme a Lamine Yamal) che ha fatto la fortuna di Luis De la Fuente e della Roja creerebbe, senza dubbio, quell’hype di cui ha bisogno il Barça per rispondere all’ingaggio galáctico di Mbappé da parte del Real Madrid (che, però, nel frattempo, è stato superato dal Manchester United sul fronte Yoro).

La concorrenza della Premier League

Il problema è che Laporta deve fare in fretta, perché non è l’unico ad aver messo gli occhi sul più giovane e talentuoso dei fratelli Williams: Chelsea e Arsenal, infatti, vorrebbero portarlo in Premier League e, sotto questo punto di vista, considerato che né i Gunners né i Blues hanno gli stessi problemi di liquidità del Barça, l’Athletic Club potrebbe chiedere al proprio canterano di fissare una data limite oltre la quale non andare per non danneggiare gi interessi del club che lo ha cresciuto e formato come uomo e calciatore. I baschi, infatti, non possono permettersi di aspettare fino al 31 agosto perché finirebbero per ritrovarsi con le casse piene ma un buco enorme in campo.

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