Flick ribalta la storia del Barcellona: pronta la rivoluzione

Con l’ex ct della Germania la squadra blaugrana passerà dal 4-3-3 al 4-2-3-1, un cambio di modulo che modifica l'idea impostata da Cruijff
Flick ribalta la storia del Barcellona: pronta la rivoluzione© EPA

Il Barcellona è uno di quei club, anzi mes que un club, i cui processi interni sono stati spesso portati ad esempio, prima di scoprire che è una società come le altre in quanto a debiti – lasciando per il momento da parte il caso dello stipendio di Messi che sarebbe stato pagato con fondi Uefa durante la pandemia –, e sponsorship, lì dove pecunia non olet. Ma quello che è accaduto negli ultimi mesi è un gradino ulteriore, uno spostamento di prospettiva, lì dove anche La Masia potrebbe accusare il contraccolpo. Il presidente Laporta, infatti, ha prima confermato e poi esonerato Xavi e ingaggiato l’ex Ct della Germania Hans-Dieter Flick. Uno dei pilastri calcistici del Barça dai tempi di Cruijff, infatti, è sempre stato il 4-3-3, ripreso da Rijkaard, raffinato da Guardiola, esaltato da Luis Enrique e istituzionalizzato da Xavi, dove l’appartenenza catalana era diventata una seconda pelle ‘sportiva’. Modulo che con Flick sarà sostituito dal 4-2-3-1, con due play in mezzo al campo. 

Il Barcellona 2024-2025

Una rivoluzione se si pensa che tutto il settore giovanile è sempre stato impostato per portare in prima squadra giocatori che fossero già pronti per il 4-3-3, esaltando un metodo che importato dall’Olanda aveva messo radici fino a diventare autoctono. Hans-Dieter Flick deve prendere ancora possesso della panchina blaugrana, ma il suo marchio di fabbrica è sempre stato il 4-2-3-1, che gli ha permesso di vincere tutto con il Bayern Monaco: sette trofei in due stagioni, tra cui Champions League e Coppa del Mondo per club; meno felice la sua esperienza con la nazionale. E se, come crediamo, non farà alcun passo indietro sul modulo la squadra è già fatta con de Jong e Gundogan in mezzo a dettare i tempi alla squadra, Lewandowski punta centrale (già avuto al Bayern), Fermin Lopez, Pedri e Lamine Yamal dietro l’attaccante polacco, con il secondo a recitare il ruolo di numero 10 per suggerire ai compagni meglio piazzati. Joao Felix potrebbe prendere il posto di Fermin Lopez, come Gavi, quando sarà definitivamente recuperato, quello di Gundogan e in attesa di capire quali saranno le scelte definitive di Flick ognuno si batterà in allenamento per conquistare il posto da titolare. 

Conferme e calciomercato

Il reparto che vedrà meno cambiamenti dovrebbe essere la difesa con ter Stegen in mezzo ai pali e davanti Koundé, Pau Cubarsi, Martinez e Cancelo, senza dimenticare le alternative rappresentate da Christensen e Araujo. È un dato di fatto, però, che il Barcellona abbia perso appeal internazionale, visto che le ultime sue affermazioni sono vecchie di dieci anni. Da allora i blaugrana hanno perso competitività in Champions League, il palcoscenico diventato essenziale per ogni grande club che si rispetti, mentre i ‘nemici’ del Real hanno conquistato la quindicesima. Dieci anni vissuti con cinque tecnici diversi, capaci di conquistare quattro titoli e quattro coppe di Spagna, vittorie che non sono servite per essere via via confermati, alla ricerca del ‘manico’ capace di ridare alla squadra e a tutto l’ambiente l’allure che ha fatto del Barcellona la squadra più ammirata del mondo per due lustri. 

Il sogno Haaland

Molti gli errori commessi in chiave mercato, nell’incapacità di sostituire degnamente Iniesta, Xavi e infine Messi, errori che si sono accavallati e sommati alla continua ‘destituzione’ degli allenatori. I cicli finiscono e quello blaugrana nei trofei, di fatto, ha avuto continuità, ma a Laporta evidentemente non basta. L’unica perplessità rispetto a Flick e al suo modulo, che dovrebbe già trovare gran parte degli interpreti in rosa, resta la possibilità di avare un sostituto di Lewandowski, il quale ha compiuto trentacinque anni. Il sogno è Haaland, che per caratteristiche è l’attaccante che somiglia di più al polacco e a quanto pare il club avrebbe fatto le prime mosse con l’entourage del calciatore norvegese. Dall’altra parte, però, ci sono il Manchester City, in attesa di eventuali sanzioni in Premier League, e Pep Guardiola. Ed è subito nostalgia canaglia.

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