È una Barça di debiti... Ma il mercato blaugrana convince

Trattative e attese fino all’ultimo minuto hanno comunque portato agli innesti di Cancelo e Felix. L’obiettivo più importante centrato dal presidente Laporta è il taglio del monte ingaggi
È una Barça di debiti... Ma il mercato blaugrana convince© EPA

Dopo aver inviato il famoso burofax al Barcellona con la richiesta tassativa di essere ceduto, Lionel Messi giustificò la propria decisione dicendosi stufo dei «giochi di prestigio di Josep Maria Bartomeu».

Per la stessa ragione, quest'estate, invece di tornare in Catalogna, il fuoriclasse argentino ha deciso di accettare l'offerta dell'Inter di Miami. E già, perché non aveva voglia di aspettare fino all'ultimo momento per vedere iscritto il proprio cartellino così come, invece, hanno fatto Ilkay Gundogan e Iñigo Martinez: «Non mi andava di lasciare di nuovo il mio destino nelle mani di qualcun altro», la frase attraverso la quale, il crack rosarino, ha fatto capire di non fidarsi più di tanto di Joan Laporta. Il presidentissimo blaugrana, però, è riuscito a incastrare tutti i tasselli prima del gong, bloccando in tempo il centrocampista turco-tedesco e il centrale basco e alleggerendo a sufficienza la propria massa salariale in maniera tale da poter fare posto agli stipendi dei due Joao portoghesi, Cancelo e Félix, che i catalani hanno annunciato poche ore prima della chiusura della sessione estiva del calciomercato.

L'ottimo mercato del Barça

Non c'è che dire, numeri in mano, Laporta e i suoi uomini hanno fatto un lavoro egregio, sebbene i dirigenti culé si siano dovuti impegnare personalmente con un avallo bancario e qualche pagherò perché il fondo tedesco Libero non ha abbonato, come promesso, i 40 milioni investiti nell'acquisto di una parte (29,5%) dei Barça Studios. Tuttavia, Xavi Hernandez è stato accontentato praticamente in ogni sua richiesta accogliendo alla Ciutat Esportiva Joan Gamper, oltre ai calciatori già citati, anche Oriol Romeu tornato a Barcellona, dopo essersi formato all'ombra della Masia prima di spostarsi in Inghilterra, a fare il Busquets. E sono proprio i 3,4 milioni versati per lui nelle casse del Girona l'unico investimento estivo del Barça considerato che Gundogan e Martinez sono arrivati a parametro zero e i due Joao in prestito dal Manchester City e dall'Atlético Madrid. Allo stesso tempo, la società catalana ha incassato oltre 105 milioni, sebbene 15 dei 50 che il Psg ha pagato per Ousmane Dembélé siano finiti nelle tasche del calciatore e del suo agente.

Il capolavoro di Laporta

Il vero capolavoro di Laporta e compagnia, però, non riguarda solo gli oltre 85 milioni guadagnati in fase di mercato, ma anche e soprattutto l’imponente riduzione della propria massa salariale. Prima dell’inizio dell’estate, infatti, il computo totale degli ingaggi ascendeva a oltre 566 milioni (il 73% del fatturato), mentre dall’1 settembre si è attestato sui 405 milioni (54%). Fondamentali, in questo senso, gli addii definitivi, tra gli altri, di Antoine Griezmann, Gerard Piqué e Jordi Alba. Il risultato finale è una rosa più competitiva rispetto a quella della scorsa stagione, sebbene sia un po’ corta. Xavi ha, infatti, a propria disposizione 19 calciatori tesserati con la prima squadra. Tuttavia, l’irruzione in scena dei canteranos Lamine Yamal (convocato in nazionale ad appena 16 anni) e Fermín López fa ben sperare su quello che potrà essere il contributo della Masia. E, del resto, se non ora, quando?

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