Isco, il racconto della rissa: "Monchi mi ha aggredito e preso per il collo"

Il fantasista ha raccontato a Marca il suo addio al Real Madrid e i difficili mesi trascorsi al Siviglia. E il complicato rapporto con l'ex ds della Roma

MADRID (SPAGNA) - Terminata l'esperienza al Siviglia, Isco è finito nella lista degli svincolati di lusso. L'ex Real Madrid lavora duramente per tenersi in forma e trovare un nuovo club. Intanto, però, dopo un lungo periodo di silenzio sia sui social che sulla stampa, ha deciso di rilasciare una lunga intervista al quotidiano spagnolo Marca.

Il classe '92, vincitore di cinque Champions League con le Merengues, riavvolge il nastro e torna alla scorsa estate, quando lasciò i Blancos dopo nove stagioni per accasarsi al Siviglia. Lo spagnolo ammette di aver ricevuto offerte anche dall'Italia ma alla fine decise di andare agli andalusi, convinto da Julien Lopetegui, ritenuto dal diretto interessato il tecnico con il quale è riuscito a esprimersi al meglio. Poi, però, le difficoltà in campo e con la società fino al furioso litigio con l'ex ds della Roma Monchi.

Isco e i diverbi con Monchi

"Quando Lopetegui se ne va  - racconta Isco - e si avvicina la finestra del mercato invernale, vedo tante cose strane all'interno del club. Per cominciare, hanno chiamato il mio rappresentante per trovare una via d'uscita per me, senza prima discutere nulla con me, quindi appena l'ho saputo sono andato a parlare direttamente con Monchi. Gli ho detto: 'Senti, mi è venuto in mente questo, non so cosa sta succedendo, non so se mi ami, se non mi ami... Sii onesto con me e sistemeremo tutto senza problemi. Sono a tua disposizione. Non so quale crisi economica possa avere il Siviglia, ma dopo quella conversazione è andato tutto storto. Volevo solo conoscere i pensieri del club e mi ha detto che se avessi trovato qualcosa me ne sarei andato. Dopo quella conversazione Monchi cominciò a dire che volevo andarmene, cosa che non era vera, e iniziò a chiamare tutti i giorni sia me che il mio avvocato, molestandoci per firmare la risoluzione. Allora sono andato di nuovo a parlargli e gli ho detto: 'Guarda Monchi, non sei sincero con me o con le persone a cui dici le cose. Io voglio restare e tu continui a dire che voglio andarmene'. E poi c'è stato un po' di conflitto".

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Isco racconta il litigio con Monchi

Andando nella specifico il racconto si fa più dettagliato: "Gli ho detto che era la persona più ingannevole che avessi mai incontrato nel mondo del calcio e mi ha attaccato. È venuto verso di me, mi ha afferrato per il collo, ci siamo allontanati e hanno dovuto separarci completamente. Dopo ciò, non volevo continuare lì in nessuna circostanza. E anche se mi dispiaceva, perché avevo un ottimo rapporto con i miei compagni di squadra e i tifosi mi trattavano meravigliosamente, non potevo trovarmi a mio agio in un club dove il direttore sportivo mi attacca e nessuno parla o si scusa. Così ho risolto il mio contratto e me ne sono andato. So che sia Monchi che la società stavano attraversando momenti delicati, ma il superamento della barriera della violenza non è una cosa su cui transiggo. Al Siviglia ero felice, ho sempre giocato e anche se stavamo attraversando un momento sportivo difficile, ero convinto che saremmo andati avanri, come alla fine è stato. Ma non è come si dice in molti posti, specialmente sulla stampa sivigliana, dove si dice che sono sceso dalla nave. Non è nella mia mentalità. Sono stato al Real Madrid tanti anni e non mi sono mai arreso, ho sempre cercato di lottare per un posto, a volte ci sono riuscito, altre volte no. Ma scendere dalla nave in questa vita, mai".

Isco guarda avanti

"Sono tornato a casa molto addolorato - continua -, perché alla fine sono andato al club perché Lopetegui mi aveva chiamato, dicendomi che mi voleva, che c'era una bella squadra. E io ero incantato. Ho abbassato lo stipendio quattro volte rispetto a quello che guadagnavo a Madrid e quando sono arrivato le persone del club mi hanno detto che Monchi non era d'accordo con il mio acquisto. Stavo partendo con l'idea di giocare con l'allenatore che ha sempre scommesso su di me e conquistare persone che non erano così sicure, ma è successo questo. Quindi, immaginate come sono tornato a casa dopo. Sono stato a Siviglia per quattro mesi, dopo essermi trasferito con tre figli. E poi improvvisamente ti ritrovi con dei dubbi su cosa succederà, dove andremo, le scuole. È complicato, ma bisogna essere forti e guardare avanti".

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MADRID (SPAGNA) - Terminata l'esperienza al Siviglia, Isco è finito nella lista degli svincolati di lusso. L'ex Real Madrid lavora duramente per tenersi in forma e trovare un nuovo club. Intanto, però, dopo un lungo periodo di silenzio sia sui social che sulla stampa, ha deciso di rilasciare una lunga intervista al quotidiano spagnolo Marca.

Il classe '92, vincitore di cinque Champions League con le Merengues, riavvolge il nastro e torna alla scorsa estate, quando lasciò i Blancos dopo nove stagioni per accasarsi al Siviglia. Lo spagnolo ammette di aver ricevuto offerte anche dall'Italia ma alla fine decise di andare agli andalusi, convinto da Julien Lopetegui, ritenuto dal diretto interessato il tecnico con il quale è riuscito a esprimersi al meglio. Poi, però, le difficoltà in campo e con la società fino al furioso litigio con l'ex ds della Roma Monchi.

Isco e i diverbi con Monchi

"Quando Lopetegui se ne va  - racconta Isco - e si avvicina la finestra del mercato invernale, vedo tante cose strane all'interno del club. Per cominciare, hanno chiamato il mio rappresentante per trovare una via d'uscita per me, senza prima discutere nulla con me, quindi appena l'ho saputo sono andato a parlare direttamente con Monchi. Gli ho detto: 'Senti, mi è venuto in mente questo, non so cosa sta succedendo, non so se mi ami, se non mi ami... Sii onesto con me e sistemeremo tutto senza problemi. Sono a tua disposizione. Non so quale crisi economica possa avere il Siviglia, ma dopo quella conversazione è andato tutto storto. Volevo solo conoscere i pensieri del club e mi ha detto che se avessi trovato qualcosa me ne sarei andato. Dopo quella conversazione Monchi cominciò a dire che volevo andarmene, cosa che non era vera, e iniziò a chiamare tutti i giorni sia me che il mio avvocato, molestandoci per firmare la risoluzione. Allora sono andato di nuovo a parlargli e gli ho detto: 'Guarda Monchi, non sei sincero con me o con le persone a cui dici le cose. Io voglio restare e tu continui a dire che voglio andarmene'. E poi c'è stato un po' di conflitto".

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