È, da qualche anno, il tormentone di inizio gennaio, ma è un tormentone che ha radici e motivazioni molto più che solide. Il tormentone lamentoso sul destino sempre più gramo a cui è condannata la Coppa d’Inghilterra, o Football Association Cup (FA Cup), svilita stagione dopo stagione da decisioni e modifiche regolamentari che l’hanno fatta retrocedere di parecchie posizioni nella classifica di gradimento del tifoso medio dell’English Football.
La storia
Nata nel 1872, la FA Cup dei tempi belli, durati per tutto il Novecento, era all’inizio di ogni anno solare, al terzo turno in cui entrano in scena i club delle prime due serie, l’occasione di rinascita e rilancio per quelli in situazione mediocre in campionato e possibilità di completare una stagione trionfale per quelli di vertice: era un’immersione in un mondo affascinante fatto di sfide con squadre di altre serie, spesso su campi infami, al tempo stesso una prova di tecnica, di forza, di resistenza codificate in riti particolari: nella sua forma più pura il regolamento prevedeva che in caso di parità si andasse direttamente alla ripetizione della partita, ad oltranza, fino a che una squadra non avesse prevalso sull’altra, cosa che adesso non vale più.