Dal Karagumruk all'esperienza al Nizza
Non sono mancate le parole di Farioli sul suo passato più recente, soffermandosi sulla sua esperienza al club francese con il ds Ghisolfi:"È stata un'opportunità enorme. Sono sempre molto grato alle squadre che mi hanno dato l’opportunità di costruire il mio percorso e di vivere questa avventura. A partire dal Fatih Karagumruk per poi tornare al Alanyaspor e poi chiaramente allenare in un club che rientra nei top 5 campionati europei con la chiamata di Florent Ghisolfi. Ho cercato di farmi trovare pronto arrivando con un'idea di squadra, di quelli che erano i valori individuali dei giocatori e con una conoscenza discreta rispetto alle difficoltà e possibili problematiche del campionato. Penso sia fondamentale capire questo: informarsi, studiare,guardare le partite, chiedere e confrontarsi con i giocatori delle squadre che si andranno ad affrontare, costruirsi la propria idea e capire le necessità primarie. Nella prima settimana - ha raccontato - abbiamo fatto cinque colloqui che sono stati più degli interrogatori, molto precisi e mirati con molte domande che spaziavano dalla conoscenza della squadra alla conoscenza del campionato, alla mia idea di gioco e alla proposta che avrei voluto proporre con il mio gruppo di lavoro; e ancora sulla costruzione dello staff e poi tutto quello che è inerente alla parte gestionale, il rapportarsi in merito a determinate situazioni, le linee guida da seguire e il rapporto con i calciatori. Da lì a poco siamo partiti in questa cavalcata ricca di tanti momenti belli, un inizio di stagione un po’ complicato con tre pareggi e poi abbiamo avuto una serie incredibile di risultati. Abbiamo fatto diverse partite senza sconfitte con la soddisfazione di vincere in trasferta in due campi molto prestigiosi. Questo ci ha permesso di rimanere agganciati alla parte alta del campionato per un lungo periodo. L'obiettivo per noi era di rimanere il più in alto possibile accumulando più punti disponibili sapendo che tra gennaio e febbraio avremmo avuto molte difficoltà con diversi giocatori impegnati in coppa d’Africa. Per una rosa come la nostra, perdere 6 o 7 giocatori dello stesso ruolo è stata una problematica importante da affrontare. È arrivato il momento di flessione in quel periodo, ma poi fortunatamente - ha detto Farioli - ci siamo ripresi e abbiamo concluso raggiungendo l'obiettivo in campo e nella valorizzazione di giovani affermandosi in un campionato così importante".
Farioli: un passo alla volta per diventare grandi
Il tecnico italiano ha espresso anche il suo modus operandi, proiettandosi con le dovute precauzioni al futuro: "Sarò felice tra un anno se? Se saremo qui a parlare con lo stesso entusiasmo. Sono tante le emozioni, le aspettative e le ambizioni. Come ho detto prima, tutti i traguardi che ci mettiamo davanti saranno raggiungibili se saremo in grado di costruire un gruppo di lavoro coeso e che abbia voglia di rimboccarsi le maniche, avendo voglia di sudare per una maglia prestigiosa: credo che indossare una maglia così possa essere qualcosa di eccezionale per qualsiasi calciatore. Dalla creazione di questo gruppo andranno aggiunte idee, proposte, la volontà di allenarsi bene e tanto, provando a lavorare più e meglio degli altri. I conti si fanno alla fine, pensare oggi di guardare troppo lontano è complicato. Il mio target oggi è il 18 di giugno, andando avanti passo dopo passo. Alla fine, per quello che è la mia esperienza - ha concluso - quando ho guardato troppo lontano ho fatto fatica. Guardando passo dopo passo ho avuto i momenti migliori, con grandi soddisfazioni che mi hanno permesso di andare avanti nel mio percorso. Spero di avere ancora l'umiltà per rimanere nel giorno per giorno, che è la cosa più importante e che spero di trasmettere al nuovo gruppo di calciatori che incontreremo”.