TORINO - Alla faccia di chi lo definiva, senza mezzi termini Muerto. E no, non crediamo che sia necessaria traduzione dallo spagnolo. Alla faccia di chi non ha mai aspettato un secondo per tirargli la croce addosso in uno di quei momenti in cui ti gira tutto storto, in uno di quei periodi dove la palla non ne vuol sapere di entrare. E questo nonostante le caterve di gol segnati con il Boca Juniors. Alla faccia di chi, nel suo periodo no, era arrivato a preferirgli Nicolás Orsini. Alla faccia di chi lo vedeva come un problema, da estirpare alla radice, alla faccia di chi lo definiva ingrato, pesetero. Mercenario, insomma.
Benedetto, altro che Orsini
La notte appena passata, in Argentina, è stata la grande notte di Darío Ismael Benedetto: per la 12 El Pipa. Il numero 9 del Boca Juniors ha trascinato il Xeneize al trionfo in Supercoppa segnando i 3 gol del 3-0 colto all’Estadio Unico Madre de Ciudades di Santiago del Estero. Una tripletta, quella al Patronato Paraná che ha regalato al boca la Supercoppa Argentina, portando a 74 le stelle nello scudo Xeneize, 52 delle quali rappresentano trionfi ottenuti sul suolo argentino.
Oltre il mito Palermo
Una attesa, quella per il gol, che sembrava infinita: El Pipa non festeggiava dal 9 ottobre del 2022. Un hat trick che gli ha consentito di portarsi a casa il pallone, una tripletta come gli era successo soltanto 4 volte in carriera. Una tripletta in 90’ in una finale: un fatto rarissimo, un exploit che nemmeno a un mostro sacro come El Titan Martín Palermo.