TORINO – La Coppa d'Africa 2019 batte gli ultimi rintocchi con le semifinali in calendario oggi a Il Cairo: a metà pomeriggio Senegal-Tunisia (ore 18), in serata Algeria-Nigeria (21). Un cartello di protagoniste di prim'ordine anche se stona l'assenza dell'Egitto di Mo Salah padrone di casa e primatista di successi nel torneo, ben 7 che rappresenta una cifra superiore al totale dei trofei conquistati dalle semifinaliste attuali (tre i nigeriani, una ciascuna per Tunisia e Algeria). A quota zero il Senegal, un dato che sorprende alla luce degli scafati professionisti del pallone esportati in Europa negli ultimi decenni. Senza dimenticare anche alcuni exploit, come per esempio la rocambolesca eliminazione ai quarti del Mondiale nippo-coreano del 2002 quando la Turchia si aggiudicò la sfida ai supplementari con il golden gol, il miglior risultato ad un torneo iridato per una nazionale africana (imitando il Camerun nel 1990 e poi ottenuto anche dal Ghana nel 2010). Capitano di quel Senegal era Aliou Cissé, difensore di temperamento che spese la sua carriera tra Inghilterra e Francia, protagonista sfortunato nell'unica finale di Coppa d'Africa disputata dai Leoni della Teranga, sempre in quel magico e beffardo 2002, e persa ai rigori con il Camerun: l'errore fatale fu proprio il suo. Oggi il Senegal ci riprova con Aliou Cissé in panchina, ct dal 2015, e Sadio Mané in campo nel tentativo di emulare il compagno di squadra Alisson, trionfatore in Copa America con il Brasile, dopo l'impresa in Champions League con il Liverpool. L'attaccante non è il solo uomo copertina di questa nazionale, che ha proceduto senza strappi raccogliendo nella fase a eliminazione due vittorie di misura, visto che in difesa giganteggia Kalidou Koulibaly del Napoli a difesa della porta presidiata da Alfred Gomis della Spal. Accanto a Mané, gravita anche Keita Baldé, ex Lazio tornato al Monaco dopo il prestito all'Inter. In Senegal cresce l'attesa - i bookmakers non hanno dubbi e hanno abbassato la quota -, c'è uno zero da cancellare.