Con la vittoria esterna sul campo della Dinamo Zagabria mercoledì sera, il Borussia Dortmund ha spezzato la “maledizione trasferta” che durava da oltre due mesi, dal 18 settembre, quando i gialloneri avevano battuto il Brugge sempre in Champions League: 0-3 anche in quel caso, proprio come in Croazia. In mezzo, una serie di sei sconfitte consecutive lontano da casa. Già, casa, dove il Bvb ha avuto un rendimento radicalmente opposto. Al Westfalenstadion ha un record perfetto, facilmente riassumibile in due parole: “solo” e “vittorie”. Per la precisione 8, con 26 gol totali, più di 3 a partita. Effetto Muro Giallo e non può certo dirsi un caso: la Südtribune è da sempre un fattore positivo. Certo, c’è chi da avversario non lo sembra accusare particolarmente e ogni riferimento al Bayern Monaco è puramente voluto, visto che nelle ultime 6 sfide non ha mai perso e anzi, 5 le ha anche vinte. Le statistiche e gli storici però non vincono i Klassiker, come è ormai definita la sfida - commercialmente, più che per i tifosi - da quando Klopp ha risollevato le sorti del Borussia riportandolo a competere con il club ampiamente più titolato di Germania.
Bayern-Dortmund: i divari sono ampi
Che, tra l’altro, sembra più che avviato verso il ritorno alla vittoria del campionato, dopo il mini-break del Bayer Leverkusen dell’anno scorso. Questa partita rappresenta la demarcazione tra primo e secondo terzo di stagione, ma nonostante manchino ancora il 65% delle giornate può davvero segnare anche un primo vero strappo nella corsa bavarese al Meisterschale. I divari sono già parecchio ampi: +9 sui campioni in carica della scorsa stagione, +10 sui gialloneri che stasera proveranno a limitare Kane e compagni, +8 su un Lipsia che appare comunque troppo fragile per competere. Va a finire che, un po’ a sorpresa e un po’ no, in grado di tenere un passo più o meno in linea con quello serratissimo della capolista (9 vittorie e 2 pareggi) è l’Eintracht Francoforte, a 6 lunghezze di distanza.
Kompany e il muro giallo: "Siamo abituati"
Per quanto però la squadra di Toppmöller sia solida e con ottime idee, pensare realisticamente che possa concorrere al vertice sembra un po’ troppo ottimistico. Soprattutto perché il Bayern di Vincent Kompany non sembra più la squadra che perdeva punti regolarmente contro le “piccole” come succedeva con Tuchel al timone. Insomma, o ci pensano il Dortmund e il Muro Giallo, o lo scenario della fuga a fine novembre può diventare ancora più concreto. E Uli Hoeness ha già detto che il titolo finirà a Monaco: "Ma non mi interessa fare questi giochini, e non ci motivano queste parole: siamo già motivati per conto nostro" ha detto Nuri Sahin, tecnico del Borussia. E lo pensa anche Kompany: "Rispetto la sua idea, noi pensiamo alla partita: sappiamo che i tifosi al Westfalenstadion recitano una parte importante, ma siamo abituati a certi ambienti. Non sarà facile e ci aspettiamo una grande partita".