Nobile decaduta che Klose vuol risollevare: Juve, ecco il Norimberga

Ha puntato sui giovani, ne ha appena venduto uno e ne ha altri che sperano di ripercorrere le orme di Gundogan. Sognando quella bacheca piena…
Nobile decaduta che Klose vuol risollevare: Juve, ecco il Norimberga

La Zweite Liga, la seconda serie tedesca, quest’anno più che mai è ricolma di quelle che possono essere definite ‘nobili decadute’, quei club di grande palmarès e storia che sono finite nelle divisioni minori e vivono soprattutto di ricordi. Il Norimberga rientra inevitabilmente tra queste: ha 9 titoli di campione di Germania in bacheca, l’ultimo dei quali nel 1968 e 4 coppe di Germania con l’ultima nel 2007. Ma il prossimo campionato sarà il decimo in Zweite negli ultimi 11 anni, a fronte di un solo gettone in massima serie. Tra l’altro è una delle squadre “ascensore”, essendo stata promossa 8 volte da quando in Germania c’è il girone unico. Insomma, non un club banale.

Il Norimberga di ieri e oggi

Sono oltre 30mila i soci dell’1.FC Nürnberg, nome completo del club che da ormai un secolo gioca le proprie partite casalinghe al Frankenstadion, che dal 2006 porta il nome di Max Morlock (come del resto la piazza antistante), in memoria del match-winner della finale del Mondiale del 1954 nonché recordman di presenze gol di ‘Der Club’, ‘Il Club’, come viene soprannominato.

Il senso di appartenenza contraddistingue da sempre la società della Franconia, che da anni cerca di risalire la china tornando ad affermarsi in Bundesliga quantomeno con quella costanza a che lo ha portato anche a fare qualche comparsata europea, in Coppa Uefa nel 2007/08 e anche nella stagione 1988/89, quando incrociò sulla sua strada anche la Roma. Nel 1961/62 e nel 1968/69 ha preso parte anche alla allora Coppa dei Campioni.

I tempi dei grandi campioni sono ormai dimenticati: come numerosi club tedeschi diventati di fascia medio-bassa, anche il Norimberga ha puntato la sua attenzione sulla produzione dei giovani da crescere o anche da scoprire. Nella sua storia recente i fiori all’occhiello sono Ilkay Gündogan e Stefan Kiessling, ma anche altri nazionali tedeschi come Stark nomi iconici come Misimovic e Vittek.

L’ultimo in ordine di tempo è il classe 2005 turco Can Uzun, già nel giro della nazionale di Montella, che lo aveva pre-convocato per Euro 2024: l’Eintracht Francoforte lo ha pagato 12 milioni di euro. Super plusvalenze che il Norimberga spera di fare anche con altri ragazzi attualmente in forza, a partire dal difensore entrale classe 2006 Jeltsch, già perno delle giovanili tedesche, o il 2003 Castrop.

Sono i migliori talenti della rosa attuale, che conta anche su profili esperti come Robin Knoche, che nella prima parte della scorsa stagione faceva concorrenza a Bonucci nella difesa dell’Union Berlino, l’esterno mancino Danilo Soares o il capitano Enrico Valentini, nato e cresciuto a Norimberga ma di chiare origini italiane.

Il fattore K

Il compito di tentare di riportare la squadra nella massima serie è stato affidato a un giovane allenatore che sta cercando di affermarsi in panchina, ma che in campo non ha certo bisogno di presentazioni: Miroslav Klose. L’anno scorso ha iniziato la stagione in Austria, all’Altach, salvo poi terminarla in anticipo a Marzo. Veniva da un anno di stop anche per colpa di problemi di salute (una trombosi) dopo che dal 2016 al 2018 era stato assistente di Löw nella Germania e tra 2018 e 2021 ha lavorato al Bayern Monaco come vice di Flick e tecnico dell’Under 17, dove si trovò anche ad allenare Jamal Musiala nelle sue prime settimane bavaresi nel 2019.

La chiamata del Norimberga è la prima grande occasione da capo allenatore in terra tedesca per l’ex bomber di Kaiserslautern, Werder, Bayern e Lazio: la sfida con la Juventus gli offre un grande palcoscenico per provare a mettersi subito in luce all’esordio nel suo nuovo stadio davanti a 50mila tifosi.

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