LONDRA - Che sarà o meno il primo di tanti duelli al vertice solo il tempo potrà dircelo. Sta di fatto che oggi pomeriggio Arne Slot e Enzo Maresca, le due più belle novità di questo inizio di Premier, si troveranno per la prima volta l’uno contro l’altro in una gara che per entrambi è già un esame importantissimo. Eppure, non era assolutamente scontato che le cose iniziassero così bene. Sia per Slot che per Maresca il compito era infatti tutt’altro che semplice. Difficile dire chi fra i due avesse quello più complicato, se l’uomo chiamato a confrontarsi e possibilmente a non far rimpiangere il mito, nella fattispecie Jurgen Klopp, allenatore entrato di diritto nella leggenda dei Reds. Oppure Maresca, ingaggiato per rovistare fra le macerie accumulatesi dopo una serie lunga di cambi in panchina e una gestione sciagurata del club da parte della nuova proprietà targata Boehly-Clearlake Capital, e per tentare di riportare quell’ordine che in casa Blues manca da quando in panchina sedeva ancora Thomas Tuchel.
Entrambi, però, grazie alla forza delle idee e a una personalità importante stanno vincendo la personale scommessa. Ecco perché la sfida di oggi rappresenta un primo vero esame di maturità. In verità, lo è più per il Chelsea a cui manca una vittoria con una rivale di alto livello per ribadire in modo più serio di essere tornata grande. Grande sì, ma probabilmente non ancora pronta a lottare per il titolo, come lo stesso Maresca ha voluto evidenziare alla vigilia della sfida di Anfield: «Non vedo, in questo momento, il Chelsea così vicino a questo tipo di club per molte, molte ragioni» - ha risposto il tecnico italiano a chi gli chiedeva se quella col Liverpool fosse una sfida fra due contendenti per il titolo. «Di sicuro, però, lavoriamo ogni giorno per essere più vicini a questi club».
L’entusiasmo altissimo a Stamford Bridge