Messi è sempre Messi, anche venti anni dopo. E al prossimo Mondiale...

Nel 2004 l’esordio nel calcio professionistico e contro la Bolivia le ultime magie tra gol e assist. Miami può diventare il ritiro albiceleste per Usa 2026, con Leo in campo
Messi è sempre Messi, anche venti anni dopo. E al prossimo Mondiale...© EPA

Al Monumental di Nuñez, quartiere bene del Nord di Buenos Aires, Lionel Messi ha demolito la Bolivia con una tripletta nella vittoria per 6-0 per le qualificazioni ai prossimi Mondiali. Niente di nuovo, verrebbe da dire, se uno non ricordasse che l’ultimo hattrick con la sua Argentina, della quale è capitano, non fosse arrivato che contro la modestissima rappresentante di Curacao nel marzo del 2023 in amichevole. Un anno e mezzo dopo, per giunta in seguito a uno stop per problemi fisici abbastanza lungo, che a 37 anni è solito essere molto influente, la Pulga ha ripreso le sue vecchie abitudini, divertendosi in casa di quel River Plate dove da piccolo era stato provato in squadra insieme a Gonzalo Higuain. L’allora dirigenza Millonaria non decise però di puntare su di lui, e chissà quanti tifosi dei biancorossi di Buenos Aires abbiano anche ieri sospirato nostalgici pensando a quanto avrebbero potuto vedere a casa loro, almeno per i primi anni, in caso di una scelta diversa presa intorno al 1998. Quello che conta nel presente, tuttavia, è che Messi è arrivato a quota 112 reti ufficiali con la maglia della Selección, una cifra che lo eleva a miglior marcatore di sempre in America Latina. Sebbene ancora lontano dai 133 del suo rivale di sempre Cristiano Ronaldo, il capitano dell’Albiceleste ha dato nuovamente spettacolo davanti al pubblico amico, non solo realizzando la sua nona tripletta con la sua cara e amata Argentina, ma anche servendo due assist, uno sotto porta per Lautaro Martinez e uno con un sontuoso lancio di oltre trenta metri per Julian Alvarez. Una versione completa e assoluta l’ultima del campione Mondiale 2022 in Qatar, il quale sta vivendo il suo periodo in Nordamerica con la massima serenità e senza alcune pressioni, vent’anni dopo l’esordio nel calcio professionistico.

Messi e l'ultima missione mondiale

L’Inter Miami è casa sua, così come lo sono Buenos Aires e Rosario quando rientra in patria per gli impegni intercontinentali ai quali difficilmente rinuncia. E la sua esibizione in casa del River Plate ha scaldato ulteriormente i cuori della primavera che sta iniziando adesso a farsi strada nell’emisfero australe. Un emisfero dove l’Argentina la fa da padrona assoluta nel maxi raggruppamento di qualificazione ai Mondiali del 2026. Sancire il passaggio ufficiali alla fase finale che si svolgerà in Stati Uniti, Messico e Canada è a ormai pochi punti di distanza, se si vuole attendere il responso matematico. Ma la Selección di Lionel Scaloni è una corazzata che va avanti per inerzia spaccando tutto ciò che incontra grazie ai cingolati di serie montati da Messi e compagni, che hanno raggiunto la definitiva completezza tattica nella vittoriosa Coppa America vinta in estate proprio dove si giocheranno i prossimi Mondiali. E così un delizioso dubbio aleggia sul paese vincitore dell’ultima competizione planetaria, e riguarda la possibile partecipazione della Pulga all’edizione che avrà luogo tra meno di due anni, quando il rosarino avrà da poco varcato il traguardo delle 39 primavere. La tentazione è forte e coltivare la preparazione in quel di Miami è probabilmente il miglior viatico per lui e per la stessa Argentina, che vorrà sentirsi in casa come lo è stata nel Golfo. Manca ancora tanto, ma è davvero possibile immaginare un’Argentina senza la 10 sulle spalle di Messi ai Mondiali dopo che egli stesso l’ha trascinata al grande evento?

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