Paim: "Troppi soldi e troppo presto. Così mi sono rovinato"
“Non ho fatto come Ronaldo e Messi. Ho iniziato a guadagnare un sacco di soldi e ad avere subito successo - ha raccontato Paim - . Tutto questo mi ha portato su un’altra strada diversa, ecco perché non sono arrivato dove avrei meritato. Ero convinto che il talento fosse sufficiente, e invece avrei dovuto impegnarmi di più. A 13 anni il mio stipendio mensile era di 19 mila euro più un bonus di 150 mila euro all’anno. È successo tutto troppo in fretta. Anche se riuscivo a prendermi cura della mia famiglia. Mia madre era una collaboratrice domestica. Anche se ero indisciplinato, allo Sporting mi perdonavano tutto perché ero bravo. Credo che avrei potuto vincere tutto: Pallone d’Oro, Champions e il Mondiale con il Portogallo. Cristiano ci è riuscito e anch’io avrei potuto farcela. Ad oggi non c’è mai stato un giovane con il mio talento. A quel tempo ero meglio di CR7”.
Paim: "Mai investire sulle auto"
Paim rimpiange inoltre di non avere avuto qualcuno al suo fianco che mettesse un freno alle sue tentazioni. Prima ancora di ottenere la patente, il suo garage custodiva una flotta di supercar e anche una Fiat Punto. “Guadagnavo un sacco di soldi e non sapevo come gestirli. Volevo tutto e subito. Non avrei dovuto affrettare i tempi. Avrei invece dovuto essere più umile e prestare ascolto a ciò che la gente mi suggeriva di fare. Volevo tutto ciò che da bambino non avevo potuto avere. Sono anche stato derubato e ingannato più volte. In banca e nelle stesse concessionarie d’auto. Ho posseduto Lamborghini, Ferrari, Porsche, Audi senza che nessuno mi dicesse nulla. Il peggior investimento che puoi fare sono le auto. Ma nessuno me lo aveva detto. Ho iniziato a bere e ad andare alle feste quando avevo 18 o 19 anni. Era la mia una routine, il mio stile di vita. In campo segnavo, giocavo bene, ma poi andavo a festeggiare". Ha concluso Paim.