"Spero tutto finisca in fretta": ansia Guardiola, processo al City alle porte

I campioni d'Inghilterra in carica accusati di 115 violazioni dalla federazione, Pep parla in conferenza: "Siamo pronti, sappiamo che i club aspettano"

Se sul campo la nuova stagione del Manchester City è iniziata in piena tranquillità, con un secco 2 a 0 contro il Chelsea, fuori dall'Etihad Stadium il clima è tutt'altro che disteso. Il processo che vede accusati i cityzens di 115 violazioni finanziarie inizierà  verosimilmente nel mese di settembre con un comitato indipendente che sarà chiamato a decidere la colpevolezza o l'innocenza della società inglese. In caso di condanna, le ipotesi vanno da una penalizzazione in classifica che potrebbe variare dai 70 agli 80 punti, a una multa fino a una conseguente clamorosa retrocessione. Di fatto giocatori e staff vivono in uno stato di attesa, per quello che in ogni caso potrebbe essere un caso da giurisprudenza calcistica. Come riportato dal Daily Mail, delle 115 accuse, 54 riguardano la mancata fornitura di informazioni finanziarie dal 2009-10 al 2017-18, 14 per non aver fornito rendiconti finanziari sui compensi dei giocatori e degli allenatori per quelle stagioni e 35 accuse per mancato rispetto delle indagini della Premier League dal dicembre 2018 a oggi.

Processo Manchester City, le parole di Guardiola

"Togliamoci il dente il prima possibile" sembra trapelare dalle parole dell'allenatore del City Pep Guardiola. Imbeccato dai giornalisti su questa spinosa questione, il tecnico si è detto contento della celerità dell'azione processuale: "Sono contento si inizi presto e spero che si finisca altrettanto velocemente". Per poi aggiungere: "Per il bene di tutti noi, in particolare del club, ma anche di altri club della Premier League e di tutte le persone che aspettano la sentenza. Vorrei, dal profondo del mio cuore che andassimo a processo e che il collegio indipendente rendesse pubblico quanto accaduto il prima possibile e che noi accettassimo come abbiamo sempre fatto". Ma per l'ex Barca il processo non intacca la serenità e l'equilibrio dello spogliatoio: "Assolutamente, ne parliamo ormai da tre o quattro anni".

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