"Addio Mamma, riposa in pace": l'Inghilterra commossa dall'ex Atalanta

Lutto improvviso per il giovanissimo talento che il Manchester United prelevò a peso d'oro da Zingonia: il messaggio e le repliche social
"Addio Mamma, riposa in pace": l'Inghilterra commossa dall'ex Atalanta

Un grave lutto ha colpito Amad Diallo, giovane stella del Manchester United ed ex Atalanta. Ad annunciarlo è stato lo stesso calciatore, che con un post su Snapchat ha comunicato la scomparsa di sua madre: "Riposa in pace mamma, che Allah ti perdoni". Tanti i messaggi di cordoglio arrivati in supporto al 22enne: "Che la sua anima riposi in pace", "Siamo tutti con te", "Siamo con te. Resta forte". Oltre alla perdita di un caro affetto, quella del giocatore della Costa d'Avorio è una storia da "film", nel quale la mamma dell'attaccante ha avuto un ruolo fondamentale.

Diallo, la sua storia e il ruolo della madre scomparsa

Insieme a suo fratello, Diallo lascia il suo paese d'origine direzione Italia. Si stabilisce a Parma, dove inizia a calcare i primi campi da gioco con la maglia del Boca Barca. Si mette sin da subito in luce a suon di ottime prestazioni, arrivando ad essere acquistato dall'Atalanta che lo aggrega al settore giovanile. Inizia così la sua scalata verso il calcio che conta, fino all'esordio in Serie A e al gol in Prima Squadra e la chiamata del Manchester United. Arriva in Inghilterra con un esborso importante da parte dei Red Devils, 40 milioni all'Atalanta tra i 25 fissi e i 15 di bonus ed esordisce contro la Real Sociedad. A raccontare quei momenti è lo stesso Diallo:

"Era tutto così difficile da credere. Dopo il mio debutto con lo United contro la Real Sociedad, ho chiamato mia madre dopo la partita e lei era in lacrime, mi ha detto che non riusciva a crederci. Per me è stata una sensazione incredibile, perché giocare ai massimi livelli capita solo una volta nella vita".

Con il ricordo commosso: "La mamma era davvero orgogliosa di me. Era sempre convinta che sarei arrivato in cima, ma mi diceva sempre di restare umile, di lavorare sodo e di non mollare mai. Quindi, quando mi ha visto giocare quegli otto minuti circa, per lei era tutto. Non potevamo crederci".

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