Dalla calma del suo studio a Tokyo, adornato con le maglie dei tanti campioni che si sono ispirati alle sue storie, al frastuono del campo da calcio con un sogno da coltivare: Yoichi Takahashi, il creatore dei mitici Holly & Benji (Captain Tsubasa il nome originario), è pronto ad appendere la penna al chiodo per concentrarsi sulla nuova avventura nel calcio in un ruolo del tutto inedito, ma che lo collega a doppio filo con i suoi racconti che hanno fatto la storia per intere generazioni. Il celebre fumettista ha dato vita alla serie nel 1981, rendendo il giovane campione Tsubasa Ozora famoso in oltre 100 Paesi, un successo internazionale che ha accompagnato la carriera di grandi giocatori come Lio Messi e Fernando Torres. L’avventura da appassionato di calcio del creatore di “Holly e Benji” (com’è conosciuto in Italia) è cominciata con la Coppa del Mondo del 1978, ma Yoichi Takahashi non avrebbe mai immaginato di poter lasciare un segno così forte sulla storia di questo sport.
Il Nankatsu sogna la J-League
L’autore si sta preparando per concludere l’ultima serie di fumetti e concentrarsi solo sulla nuova carriera da presidente: dal 2019 ha rilevato il club locale, ribattezzato Nankatsu SC proprio come la squadra guidata da Capitan Tsubasa, e il suo grande sogno è quello di approdare in J-League. Da allora ha guidato i suoi ragazzi fino al quinto livello della piramide del calcio giapponese ma, più che raggiungere la massima serie, per il presidente quello che conta è l’essenza del club: «In Europa è naturale che tifi per il tuo club locale, ma non avevamo questa cultura in Giappone» ha spiegato a proposito delle motivazioni che lo hanno portato a vestire i panni del presidente. Con i suoi fumetti ha permesso la diffusione di questo sport anche nella cultura giapponese: dall’uscita del primo lavoro di Takahashi il calcio in Giappone ha compiuto grandi passi in avanti sia a livello di club che di nazionale, un exploit confermato anche nell’ultimo Mondiale al quale il fumettista ha voluto assistere dal vivo, partecipando da spettatore anche alla finale vinta dall’Argentina.
Lo stadio e il Tsubasa della realtà
Adesso è pronto a risollevare le sorti della sua piccola squadra con la costruzione di un nuovo stadio che potrebbe portare il nome di Captain Tsubasa Stadium e contenere al suo interno anche un museo di cimeli dedicati all’amatissima serie. Dalla sua parte ha due testimonial d’eccezione, gli ex nazionali Junichi Inamoto e Yasuyuki Konno, che lo accompagneranno in questo nuovo viaggio. E se gli chiedete chi è il Tsubasa nella realtà, Takahashi avrà soltanto un nome in mente: Takefusa Kubo.