TORINO - Nessuno meglio della Germania, al limite alla pari per la solita Inghilterra che della Champions League ha fatto il suo giardino di casa... Quattro squadre tedesche promosse agli ottavi, praticamente un quarto delle 16 eccellenze europee che da febbraio riprenderanno la corsa puntando con decisione alla finale dell'Atatürk Olympic Stadium di Istanbul del prossimo 10 giugno 2023.
La Germania quarta nel ranking Uefa
E pensare che la Bundesliga poteva fare ancora meglio visto che, grazie all'Eintracht Francoforte vincitrice dell'Europa League, ai nastri di partenza i club ammessi erano addirittura 5: Bayern, Borussia Dortmund, RB Lipsia e le stesse Adler (tradotto Aquile) che restano in corsa, oltre al Bayer Leverkusen che nel gruppo B è stato preceduto da Porto e Club Brugge dirottando le proprie ambizioni sull'Europa League. Un ritorno in grande stile per il calcio tedesco - quarto nel ranking Uefa alle spalle di Inghilterra, Spagna e Italia - che si era presentato agli ottavi in ranghi così compatti sul più prestigioso palcoscenico europeo già a cavallo del 2014, performance bissata nel 2020, ma clamorosamente non ripetuta la scorsa stagione quando soltanto il solido Bayern aveva superato la fase a gironi, una contro-prestazione che aveva fatto scalpore. Giovani talenti e bilanci a posto, questo il segreto.
Pellegrini agli ottavi, rivincita sulla Juve
Il Bayern di De Ligt sempre super
Stavolta il poker teutonico si presenta al sorteggio di lunedì prossimo a Nyon con referenze più che positive: i bavaresi di Julian Nagelsmann (e dell'ex Juve Matthijs de Ligt), dominatori in Bundesliga da un decennio, non si discutono al punto che in due edizioni della Champions nei gironi hanno macinato 12 vittorie su 12; il Borussia Dortmund che ha metabolizzato l'addio a Haaland e la malattia di Haller, che comunque ha ripreso ad allenarsi, con la new age rappresentata da Jude Bellingham e Youssoufa Moukoko (36 anni in due); il RB Lipsia che dopo una falsa partenza ha riallacciato la sintonia con la vittoria con l'avvento in panchina di Marco Rose e l'inesauribile vena creativa di Christopher Nkunku; infine l'Eintracht Francoforte che ha scoperto la vitalità atletica e tecnica di Randal Kolo Muani, autentico leader insieme al capitano-totem Sebastian Rode e al rilanciato Luca Pellegrini, in prestito dalla Juventus. Difficile pronosticare lo stesso poker anche nei turni successivi con il solo Bayern in grado di proporsi con le credenziali adeguate per il trionfo finale del torneo, ma resta il fatto che come nel 2014, la Germania ha saputo rialzare la testa proprio in coincidenza con l'appuntamento mondiale. Il resto del mondo è avvertito.