Jeda ricorda Allegri: "Tutti pensavano che non fosse all'altezza"
Jeda ha quindi parlato del primo impatto avuto con Allegri: "Nel 2009 siamo arrivati noni in campionato e vicini all’Europa in una stagione iniziata con cinque sconfitte consecutive. Tutti dicevano e pensavano che Allegri non fosse un buon allenatore. Noi comunque giocavamo bene, ma se prendevamo gol poi capitava che non lo riuscissimo a segnare. Non abbiamo mai mollato o dato la colpa all’allenatore come dicevano in molti. Cellino veniva a chiederci se ci fosse qualche problema o se giocassimo contro di lui, ma non c’era assolutamente niente. Dopo il pareggio contro il Milan abbiamo iniziato un bel filotto di risultati. Europa? Purtroppo dopo la partita contro l’Udinese abbiamo un po’ mollato. Avevo segnato contro Handanovic e poi ci siamo fatti rimontare, eravamo quarti. Sarebbe stato un grande sogno andare in Champions".
Jeda sulla vittoria contro la Juve: "Cellino era al settimo cielo"
Jeda ha ricordato la vittoria arrivata a Torino contro la Juventus nel 2009 per 3-2: "Il gol del 2-2 a Buffon all’Olimpico è uno dei momenti più spettacolari della mia carriera. Non ho neanche esultato più di tanto perché non sapevo come esultare. Poi in più il risultato finale è stato 3-2 per noi ed è stato ancora più bello. Vedere la faccia di Cellino è stato fantastico. Ho avuto la fortuna di trovarlo davanti a me, era al settimo cielo. Non l’ho mai visto così contento come in quel momento lì".
Jeda sulla Juve in B: "Per noi era una festa
Infine l'attaccante brasiliano è tornato al 2006, quando militava nel Rimini ed ha avuto l'occasione di disputare la prima partita di Serie B contro la Juventus: "La città si è fermata completamete. Era sempre la Juve, c'era gente come Del Piero, Buffon, Nedeved Camoranesi. Tutti volevano esserci, in qualche modo erano riusciti ad aumentare la capienza dello stadio. Era la partita dell'anno, ci siamo goduti la festa. Pensavamo ad avere Buffon nel nostro spogliatoio, poi anche i tifosi li hanno applauditi perché giustamente c'erano tanti campioni del Mondo. Era uno stimolo in più, non a caso gli stadi dove hanno giocato quell'anno erano sempre pieni".