"Maradona non ha evaso il Fisco". Dopo 30 anni giustizia per Diego, ma troppo tardi

Il verdetto della Suprema Corte stabilisce: il fuoriclasse scomparso il 25 novembre 2020, nulla doveva all'Erario italiano

"Diego Armando Maradona non ha mai evaso il Fisco". Trent'anni. Tanto c'è voluto perché, finalmente e maledettamente troppo tardi, venisse resa giustizia al fuoriclasse argentino, scomparso il 25 novembre 2020. L'annuncio è stato dato dall'avvocato Angelo Pisani che si è sempre strenuamente battuto al fianco di Diego, sin dall'inizio di questa kafkiana vicenda. "La Cassazione ha dato ragione a Maradona, sancendo che non è stato un evasore fiscale, rigettando ogni precedente decisione e pronunciandosi in suo favore, a dispetto di ben tre dinieghi che lo vedevano soccombente e anche contro il parere, anche questo negativo, pronunciato dal sostituto procuratore generale. In pratica, la Corte ha confermato che, avendo la società Calcio Napoli aderito al condono, il pagamento effettuato anche per conto di Maradona avrebbe dovuto estinguere l'obbligazione del calciatore. Non sarebbe stata legittima una situazione di doppia imposizione fiscale". Per oltre trent'anni, il presunto caso di evasione ha visto suo malgrado coinvolto il leggendario Capitano del Napoli. Con il pronunciamento del 14 dicembre scorso, la Suprema Corte ha confermato la precedente decisione del 2021 e ha rimesso la decisione finale ai giudici di secondo grado della commissione tributaria regionale per i calcoli e le spese legali.

Le parole di Pisani

Argomenta Pisani: "La vicenda si può ritenere chiusa, in quanto, dai calcoli Maradona non deve nulla al Fisco italiano. Ogni operazione anche aritmetica, oltre che di logica e giustizia, porta a zero". A Maradona veniva addebitata una evasione fiscale che da 6 milioni di euro lievitò sino a 40 milioni, a causa di interessi e sanzioni negli anni di accanimento nei suoi confronti. Soggiunge l'avvocato: "La questione poteva già essere risolta con l'istanza di autotutela che presentammo nel 2009. Una richiesta depositata in occasione del ritorno in Italia di Maradona a Napoli, dove lo scortavamo per evitargli altri pignoramenti e, invece, è stata rigettata dall'Agenzia delle Entrate e mai rivalutata da altri giudici. Tutto questo, nonostante l'accertamento fiscale fosse già stato annullato dalla Giustizia italiana, con un ricorso della Società Sportiva Calcio Napoli a guida Ferlaino che aderì cautelativamente anche a un condono per evitare ogni futuro equivoco. Chi risarcirà ora tutti i danni personali, patrimoniali, all'immagine, alla storia e ai valori dello sport subiti per trent'anni da Maradona, vittima del sistema? Non c’era bisogno di tanti anni di causa: sarebbe bastata la prima istanza in autotutela al Fisco per liberare subito Maradona da tanto fango".

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