Dupont: "La sentenza Superlega è Bosman, dieci volte più rivoluzionaria"

L'avvocato che ha cambiato il calcio nel 1995: "Qui non parliamo di regolare il mercato, ma delle fondamenta sulle quali si basano le competizioni"

Domani mattina si saprà tutto. Sta per scoccare l’ora della verità sul calcio europeo, in un clima irrealmente calmo, il mondo del pallone attende quella che potrebbe essere la sentenza che lo cambia in modo radicale. A qualcuno ricorda l’attesa per la sentenza Bosman (che il calcio lo ha rivoltato come un calzino), per esempio Jean Claude Dupont, l’avvocato che allora difendeva l’oscuro calciatore belga che ha cambiato la storia del calciomercato e oggi difende la Superlega nell’iter presso la Corte di Giustizia Europea. Gli effetti della decisione della Corte potrebbero innescare una rivoluzione totale.

"Dieci volte la legge Bosman"

Al portale "Zeit Online" Dupont ha sottolineato il possibile impatto della decisione che verrà presa giovedì dalla Corte di Giustizia Europea. "La sentenza ha il potenziale per essere Bosman alla decima potenza. Questa volta non si tratta di regolamentare il mercato del lavoro, ma delle condizioni fondamentali alle quali le competizioni possono svolgersi sul mercato del calcio".

Dupont: "Doppio ruolo UEFA inaccettabile"

Dupont aveva parlato già della situazione Superlega in questi termini: "Il Tribunale della Giustizia dell’Unione Europea deve giudicare se la UEFA e le altre federazioni possono avere il monopolio sulla commercializzazione dei diritti e, allo stesso tempo, configurarsi come un regolatore di quel mercato monopolizzato. Speriamo che la sentenza ci permetta di passare da un modello autoritario a uno democratico. Il doppio ruolo della UEFA in questo conflitto di interessi è inaccettabile. Non può impedire ai club e ai giocatori il diritto fondamentale di accedere a un giudice adeguato in grado di garantire le loro libertà fondamentali all’interno dell’Unione Europea".

L’amministratore delegato di A22, Bernd Reichart, ha sempre chiarito ai club con i quali ha parlato che la redistribuzione alle squadre partecipanti sarebbe molto più trasparente e generosa di quella dell’Uefa che si tiene sempre una bella fetta degli incassi.

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